Home Cronaca San Pietro: la storia del cimitero comunale. Quarto capitolo: il contenzioso con “Cimiteriali Pugliesi”
San Pietro: la storia del cimitero comunale. Quarto capitolo: il contenzioso con “Cimiteriali Pugliesi”
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San Pietro: la storia del cimitero comunale. Quarto capitolo: il contenzioso con “Cimiteriali Pugliesi”

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SAN PIETRO – Nella lunga storia dell’amlpliamento del cimitero comunale, il 2012 è un anno fondamentale: il Comune di San Pietro Venrotico aveva appena evitato l’abbattimento dei manufatti abusivi (cosi come illustrato nel precedente articolo) e si accingeva ad iniziare i lavori per l’eliminazione del rischio idraulico sui canali. Questo ci fa comprendere come, anche nella più rosea ipotesi di rispetto del cronoprogramma sia da parte di Cimiteriali, sia da parte del Comune nel rilascio delle approvazioni, mai il nuovo cimitero, nella sua interezza, sarebbe potuto risultare agibile, sin quando le opere di mitigazione del rischio idraulico fossero state ultimate, collaudate e verificate ai fini della nuova perimetrazione PAI.

Ma accade di più: l’Amministrazione Rizzo, ritenendo inadempiente Cimiteriali Pugliesi, nell’Ottobre 2012 (si era lontani come detto dalla risoluzione del rischio idraulico), comunicava la risoluzione contrattuale per il mancato rispetto di alcuni punti contrattuali, quali il ritardo nell’esecuzione delle opere, nonché l’importo delle polizze stipulate.

Il giudice, vista la gravissima carenza di loculi e l’urgenza di reperire manufatti per tumulare i defunti (era il 2013, ad oggi la situazione è ancora la stessa), ordinava a Cimiteriali l’immediata restituzione al Comune delle opere realizzate, nonché l’immediata liberazione del cantiere.
A questo punto si aprivano due fasi distinte del giudizio: quello per l’accertamento tecnico preventivo e quello del giudizio ordinario.
Il primo è un procedimento amministrativo volto sostanzialmente a determinare quanto il concessionario uscente ha realizzato in termini di opere. Nell’Aprile 2013, il CTU, accertava che Cimiteriali aveva realizzato opere per l’ammontare di € 1.093.629,70, cifra che risultava addirittura superiore rispetto a quanto contabilizzato dal Comune, attraverso il Direttore dei Lavori.
Secondo il CTU quindi le opere accertate risultavano complessivamente conformi al progetto e realizzate a regola d’arte. Il giudizio, nell’ambito del procedimento di consistenza delle opere, faceva vacillare dunque, una parte delle accuse mosse nei confronti di Cimiteriali.

Il giudizio ordinario aveva invece inizio nel Giugno 2013. Nell’atto di citazione notificato dall’Amministrazione di San Pietro, si chiedeva di addebitare la risoluzione contrattuale a Cimiteriali, oltre al risarcimento di tutti i danni subiti dal Comune e quantificati in € 5.000.000,00.
L’atto di citazione veniva impugnato da Cimiteriali che a sua volta chiedeva al Comune un risarcimento danni di € 5.000.000,00.

Nel 2017, il Giudice procedeva alla nomina del CTU, chiedendo di accertare, sulla base della documentazione in atti, se il concessionario appaltante avesse rispettato la tempistica prevista dal contratto, e se eventuali ritardi fossero da addebitare esclusivamente a propria inadempienza.
È importante ricordare, nell’ambito del contenzioso, quanto già descritto negli articoli precedenti, da cui risulta che forse non tutti i ritardi sono imputabili esclusivamente a Cimiteriali.
Importante risulterà inoltre la quantificazione dei danni, cui sicuramente il CTU dovrà rispondere entrando nel merito della correttezza delle cauzioni prestate e richieste con la stipula del contratto.

A questo punto forse è lecito domandarsi se il CTU, prima, ed il Giudice dopo, dovessero dare ragione a Cimiteriali, cui spetterebbe il risarcimento del danno, anche in questo caso si chiederà un contributo alla cittadinanza che ha già anticipato circa € 3.000.000,00?

Luigi Epifani