Home Cronaca I casini del Perrino? Per l’ASL la causa è l’inesperienza degli operatori sanitari
I casini del Perrino? Per l’ASL la causa è l’inesperienza degli operatori sanitari
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I casini del Perrino? Per l’ASL la causa è l’inesperienza degli operatori sanitari

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BRINDISI – Oh, finalmente scopriamo perché nell’ospedale Perrino, in questi due mesi, è accaduto di tutto e di più. Il dg dell’ASL di Brindisi Pasqualone ha infatti chiaramente indicato come causa principale dei “contrattempi” l’inesperienza del personale sanitario operante nei reparti no-Covid. L’ASL, in fondo, secondo il manager, quello che doveva fare l’ha fatto: “I dispositivi li abbiamo dati – ha spiegato Pasqualone nel corso di un’intervista rilasciata al Tg3 – e i medici li utilizzano, ma ovviamente bisogna imparare a gestire queste situazioni. Quando si tratta di salvare la vita ad una persona – afferma il dg riferendosi all’ultima vicenda dei contagi avvenuti nel reparto di Neurochirurgia – non bisogna aspettare l’esito del tampone. È evidente che questi episodi non sono accaduti nei reparti di Malattie Infettive, né in Puglia né forse in Italia, perché in quei reparti il personale è molto più formato, abituato, esperto nella gestione di tali situazioni”.

Insomma, la colpa della Santa Barbara esplosa al Perrino è addebitabile all’inesperienza degli operatori sanitari. Secondario, a quanto pare, sarebbe quanto denunciato da alcuni medici rispetto al fatto che i Dpi a disposizione nei reparti no-Covid sono meno efficaci rispetto a quelli utilizzati dai loro colleghi dei reparti Covid. E marginale sarebbe stata la circostanza che i percorsi dedicati non hanno funzionato, che il territorio di Brindisi non ha avuto a disposizione per settimane un laboratorio per processare i tamponi in tempi ragionevoli, che il Perrino è stato sovraccaricato di un peso che, per le carenze strutturali, non poteva sopportare.

Per eccesso di zelo, comunque, Pasqualone annuncia che dalla settimana prossima i tamponi verranno effettuati anche a chi verrà ricoverato presso il Perrino. Onde evitare che i medici dei reparti no-Covid si ritrovino cavalli di Troia inattesi.

“Da lunedì – conclude Pasqualone – introdurremo un protocollo che consentirà di estendere la possibilità di fare tamponi agli operatori e a tutti coloro che entreranno al Perrino per i ricoveri”.

Andrea Pezzuto