Home Editoriale Programma elettorale o libro dei sogni? La situazione due anni dopo. L’imperativo è correre
Programma elettorale o libro dei sogni? La situazione due anni dopo. L’imperativo è correre
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Programma elettorale o libro dei sogni? La situazione due anni dopo. L’imperativo è correre

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BRINDISI – Esattamente due anni fa i brindisini si recarono alle urne per le elezioni amministrative: al primo turno vinse Cavalera, 15 giorni dopo, la città premiò Riccardo Rossi e la sua proposta politica. Vediamo quanta parte del suo programma è stata messa in atto fino a questo momento.

Iniziamo dalla parte del programma riguardante “Trasparenza e Partecipazione”. Per il momento, non si è provveduto all’istituzione dei promessi comitati di quartiere, del bilancio partecipato e sociale, mentre è stato dato seguito alla prevista trasmissione pubblica dei consigli comunali e all’attuazione del regolamento sull’utilizzo dei beni comuni.

In tema di “Rifiuti”, la volontà era di arrivare al 70% di differenziata, mentre al momento siamo sotto il 50%, e anche del proposito di introdurre la tariffa puntuale non si hanno tracce. Le isole ecologiche, invece, sono state effettivamente attivate. Altro obiettivo era la riduzione della Tari soprattutto attraverso la costruzione di una filiera impiantistica che vada dall’impianto di compostaggio alla riapertura della discarica di Autigno, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lunghi.

In tema di “Bonifiche” nell’area Sin per liberare terreni per nuovi insediamenti, non si registrano particolari novità.

Sulla “Mobilità”, il Pums procede ancora a rilento. Nel programma era prevista l’introduzione di tariffe agevolate per anziani e giovani, l’ampliamento delle zone pedonali, l’informatizzazione del sistema di trasporto pubblico con conseguente incremento dell’uso da parte della cittadinanza. Per questi obiettivi, però, ci vuole tempo, così come richiede tempo la realizzazione di almeno tre parcheggi intermodali come da intenzioni o la diffusione del bike sharing. E a proposito di biciclette, i finanziamenti ottenuti per la realizzazione di nuove piste ciclabili e la volontà di rendere a senso unico la litoranea, fanno ben sperare.

Sul fronte dei bandi, quello che doveva essere l’assessorato “Brindisi Smart” è stato poi assegnato a Roberto Covolo, che attraverso Palazzo Guerrieri pare essere riuscito a imprimere una svolta positiva al settore della Programmazione e sviluppo economico. Certo, anche in questo caso sarà il tempo a dirci se quanto seminato porterà risultati concreti, ma qualcuno già è tangibile. In merito a Palazzo Guerrieri, l’idea di Rossi era quella di realizzarvi uno job center: progetto ambizioso ancora in fase di gestazione.

Rispetto alla “Sanità”, ancora di là da divenire è la trasformazione dell’ex Di Summa in un Pta, al pari della volontà elettorale di portare il numero di posti letto del Perrino a livelli almeno prossimi a quelli regionali.

Sul rilancio della “Cittadella della Ricerca”, Rossi proponeva la creazione di una fondazione che ne innervasse la governance; il progetto non ha conosciuto sviluppi positivi per il momento.

Anche rispetto alla presenza dell’Università a Brindisi, non si sono registrati concreti passi in avanti nonostante tante interlocuzioni e l’attivismo del Sindaco; molto dipenderà dai fondi Cis. Dalla Regione, ad esempio, non si è ottenuto alcun finanziamento per i corsi universitari, così come avviene per tutte le altre sedi regionali.

Il settore dei “Servizi sociali” ha subito, probabilmente più degli altri, le conseguenze del predissesto finanziario, quindi ogni giudizio in merito va contestualizzato.

Per la definizione del “Pug”, invece, la coalizione di Rossi prevedeva tempi pari a 12-24 mesi. Dopo due anni, non è ancora stato approvato il Dpp.

Nel “campo turistico”, le idee riportate nel programma sono ancora molto lontane dal concretizzarsi. Nel programma elettorale si parlava di promozione turistica attraverso il sito web  istituzionale che non è ancora stato attivato e di partecipazione alle iniziative di settore. Alle Sciabiche, secondo le previsioni, sarebbe dovuto nascere un museo del mare, mentre qualche metro più avanti si sarebbe dovuta aprire la porta Thaon de Revel. Ma al momento, la Marina militare ha solo consentito l’apertura del castello in alcuni weekend. Anche sulla fruizione dei beni monumentali, le aspettative sono state al momento disattese.

Il Sindaco e la sua Giunta, dunque, hanno ancora tre anni per recuperare il terreno perso. Ma serve una vera e propria impresa.