Home Cultura Fondazione teatrale o agenzia di collocamento e assistenzialismo?
Fondazione teatrale o agenzia di collocamento e assistenzialismo?
0

Fondazione teatrale o agenzia di collocamento e assistenzialismo?

0

BRINDISI – Non c’entra nulla il Covid: la china presa è chiara da due anni. Certo, adesso è peggiorata.

La Fondazione Nuovo Teatro Verdi, da propulsore della cultura, da diffusore di contaminazioni artistiche e culturali, da stimolatore del pensiero critico  – e Dio solo sa quanto questa comunità abbia bisogno di tutto ciò – è oramai stata trasformata in un’agenzia di collocamento, assistenzialismo e procacciamento di finanziamenti. Non proprio la mission immaginata da Domenico Mennitti.

Già, perché dovreste spiegarci cosa rappresenta altrimenti una fondazione teatrale che smista guide turistiche; che ogni estate (ed è stato anticipato in commissione che anche per la prossima estate sarà così) si limita a disciplinare i giorni di esibizione dei soliti artisti brindisini; che organizza rassegne teatrali per pochi intimi giusto per giustificare la propria esistenza; che cerca di rimanere in piedi attraverso la partecipazione ai bandi regionali utili – come ammesso in commissione – principalmente, per l’appunto, per far quadrare i conti; che pesta i piedi ai privati nel campo della valorizzazione dei beni culturali per incamerare un po’ di ossigeno e visibilità.

La politica, in tutto ciò, se ne guarda bene dal ristrutturare la gestione della fondazione, del teatro (sempre meno il core business dell’attività culturale), tant’è che continua acriticamente ad elargire un contributo di 150.000 euro annui, senza neppure produrre lo sforzo di pretendere contributi dalle multinazionali.

Una mancetta, quella dei 150.000 euro, che torna utile per gestire il gioco degli incastri di poltrone e di potere politico. Meno per incidere sul capitale umano della città.