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Albano durissimo con Rossi: “Non c’è un progetto di città: per spirito di servizio forse dovrebbe mettersi da parte”
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Albano durissimo con Rossi: “Non c’è un progetto di città: per spirito di servizio forse dovrebbe mettersi da parte”

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BRINDISI – È naturale che un Sindaco giunto a metà mandato senta il dovere di ripercorrere la prima parte della sua esperienza amministrativa, per comunicare alla città e ai cittadini le cose fatte, quelle non fatte, le difficoltà, gli impedimenti. Come è necessario che si faccia, perchè è un loro diritto.

Anche se comprendo che per l’attuale sindaco sia quantomeno faticoso, imbarazzante , forse anche umiliante, rievocare la via crucis delle tante inefficienze e latitanze su decisioni importanti per la città della sua inconsistente e inadeguata maggioranza, che non credo sia ancora riuscita a comprendere il senso dell’impegno, che è chiamata a svolgere. Testimoni imbalsamati di un declino che è sta diventando inarrestabile.
Proprio per tentare di nascondere il fallimento della sua gestione amministrativa e distogliere l’attenzione dei cittadini sullo stato di sofferenza della città, per cercare di convincerli che tutto va bene, in quest’ultimo periodo si è messa in piedi la giostra delle tante riunioni, delle tante conferenze stampa, dei comunicati stampa per lanciare da facebook e da tutte le tribune televisive, gionalistiche, e …..sportive, i soliti e ricorrenti messaggi di efficienza e compattezza della compagine di governo della città.
Non dimenticando, come sempre, di evocare, con i mille fumosi progetti che si intenderebbe mettere in campo, la visione di una futura, rassicurante città di Bengodi. La visione di quella città felice, efficiente, prospera, che come tutti sanno, riusciva a convincere solo i burattini, destinati a diventare asini.
Il sindaco sa benissimo che non c’è tempo da perdere, bisogna fare in fretta, perchè è pericoloso lasciare alla gente il tempo di riflettere sullo stato di sofferenza della città, perché si monta la testa, riflette in modo strano, si mette a ragionare sulle emergenze mai risolte, sul livello di disoccupazione stratosferico, sulla tassazione comunale soffocante, sul degrado cittadino, sull’inquinamento, sulla carenza e inefficienza dei servizi, sulla mobilità ubana inadeguata, sull’esercizio costantemente provvisorio dell’interesse pubblico, tenuto in scacco da una maggioranza costantemente impegnata a far lievitare il peso contrattuale della propria parte, per la conquista di ogni poltrona disponibile o da rendere disponibile con gli avvicendamenti negli incarichi.
Ma bisogna far presto anche perché nei cittadini si sta diffondendo il convincimento, che la fine anticipata di questa esperienza e la venuta di un commissario possa essere il male minore. Percependola non come privazione, ma come liberazione.
Credo che questa sia giunto il momento per il sindaco di riflettere sul suo progetto di città che non c’è e che non c’è mai stato, di cambiare decisamente passo, di uscire dall’isolamento e impermiabilità delle proprie convinzioni, delle decisioni che non hanno portato da nessuna parte, nessun risultato utile, che ci hanno trascinato sempre più in basso, attivando finalmente un percorso di dialogo, di ascolto e di confronto con la città, con i cittadini, con le forze progressiste, le associazioni, alla ricerca di idee, di proposte, di sintonie e collaborazioni per elaborare un progetto che sappia guardare oltre l’attuale contingenza e rigidità politica, che abbia la forza e capacità di farci uscire dal pantano in cui siamo intrappolati.
Altrimenti non rimane che dare significato e sostanza a quello spirito di servizio, di altruismo, di amore per la città, cui ha più volte fatto riferimento anche in campagna elettorale, liberando la città e i cittadini da questo stato di grave sofferenza, mettendosi da parte. Non dando ascolto agli eventuali cattivi consiglieri, che potrebbero tentare di convincerlo a resistere in difesa del nulla.
In tanti sperano che si incammini in quella che potrebbere essere l’unica buona azione della sua gestione.
Con il saluto e la gratitudine di tantissimi cittadini .

Vincenzo Albano