Home Politica Le Farmacie comunali saranno acquistate dal colosso Farvima. Bene per il Comune, male per le altre farmacie cittadine
Le Farmacie comunali saranno acquistate dal colosso Farvima. Bene per il Comune, male per le altre farmacie cittadine
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Le Farmacie comunali saranno acquistate dal colosso Farvima. Bene per il Comune, male per le altre farmacie cittadine

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BRINDISI – Il Comune di Brindisi fa bingo, le altre farmacie cittadine invece, probabilmente non saranno contente della notizia. Per la vendita delle farmacie comunali, infatti, c’è un acquirente. Un grosso acquirente. L’offerta è stata presentata dalla società D.P.E Srl facente parte del gruppo Farvima, un’azienda campana leader nella distribuzione di farmaci. Una sorta di GDO dei farmaci, che venderà direttamente i propri prodotti tramite le due farmacie comunali brindisine.

Il colosso farmaceutico, dicevamo, potrebbe rappresentare un competitor particolarmente ostico per le farmacie brindisine, perché proprio come farebbe un ipermercato, venderà i prodotti farmaceutici tramite formule del tipo “prendi 3 paghi 2”; è la loro policy. Possono permetterselo e lo fanno. E ciò è stato reso possibile in Italia da una recente introduzione normativa che consente una sorta di liberalizzazione sulla proprietà delle farmacie, non più acquistabili e gestibili solo da farmacisti.

Per le casse comunali, però, si tratta indubbiamente di un toccasana. Un jolly da circa 2,5 mln di euro per l’Ammistrazione Rossi, che dopo aver fatto centro con l’internalizzazione del servizio di riscossione dei tributi e l’affidamento della restante parte da Abaco a Maggioli, adesso mette a segno questa vittoria sulle farmacie. Il tutto garantendo contestualmente maggiori risorse al Comune e la salvaguardia dei posti di lavoro.

L’obiettivo primario di questa maggioranza – è apparso chiaro sin da subito – è quello di fare cassa e di tutelare ogni singolo posto di lavoro. Anche a discapito della qualità dei servizi offerti da alcune partecipate e cooperative (punto, quello del mancato efficientamento di servizi e spesa, contestato dall’ex Assessore D’Errico). O come in questo caso, trascurando l’impatto che la Farvima potrà avere sul mercato farmaceutico cittadino.

Di certo c’è che Rossi e la sua maggioranza, dopo gli ultimi avvenimenti, hanno messo in cassaforte il mandato fino al 2023. Anche grazie alla manleva di cui i consiglieri beneficeranno sul voto del prossimo bilancio che sarà predisposto dal commissario ad acta. Se in Consiglio comunale fosse stato portato il bilancio concepito dal Sindaco e bocciato dal dirigente ai Servizi Finanziari, infatti, è improbabile che sarebbero stati reperiti i 17 voti necessari per l’approvazione in Consiglio comunale e tutti sarebbero andati a casa. E pensare che il jolly del Commissario ad acta l’ha servito sul piatto d’argento proprio il centrodestra.