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Il fallimento ha un nome e un cognome: Partito Democratico
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Il fallimento ha un nome e un cognome: Partito Democratico

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BRINDISI – Il segretario del PD Francesco Cannalire ha il merito di aver intuito che un’alleanza a sinistra con Riccardo Rossi, invece che al centro con i soliti noti, poteva risultare dirompente e creare le condizioni per una sollecitatissima cesura con il passato, consentendo il ricircolo di aria nuova a Palazzo di Città soprattutto grazie a liste molto più pulite rispetto al passato.

Quei meriti, però, sono stati soppiantati da una imperdonabile e incomprensibile remissività verso Rossi, il suo movimento e, lasciatecelo dire, verso Emiliano.

L’alleanza con un movimento dalle visioni e dai toni radicali come Brindisi Bene Comune poteva funzionare solo con un adeguato contrappeso politico costituito dal PD, portatore di sensibilità differenti, più sviluppiste, e di un profilo istituzionale in quanto partito di respiro nazionale.

L’aver trasformato il PD in una succursale di BBC, invece, ha prodotto i danni irreparabili che in questi mesi si stanno contando in una città dilaniata dalle faide interne e da un ristagno economico favorito dalle politiche del “No” portate avanti da un movimento come BBC che fa del progressismo/integralismo ambientalista la sua matrice.

Ebbene, in una città industriale e portuale come Brindisi, se la nave la conducono solo Rossi e il suo movimento, lasciandogli carta bianca su scelte, toni e modus operandi senza mai metterli in discussione, i risultati non possono che essere quelli sotto agli occhi di tutti.

Possibile che i consiglieri comunali Elefante, Vadacca, Massaro, Dell’Anna; che gli ex assessori De Vito, Covolo, D’Errico; che l’ex amministratore della Energeko Galati; che il dirigente ai Servizi Finanziari Simeone; che Left, Art. Uno, Leu, Sinistra Italiana ed i 40 dissidenti di sinistra (perlopiù ex PD); che il Presidente dell’Autorità portuale Patroni Griffi e il dimissionario rappresentante del Comune nel Comitato di gestione portuale Alfredo Lonoce; che giornalisti non certo di destra; che i sindacati; insomma, che tutta quella parte di città che dovrebbe essere amica per affinità culturali o di interessi sia tutta composta da venduti, incompetenti o frustrati? Ma non vi sorge neppure minimamente il dubbio che il problema siate voi?

Possibile che tutto il mondo della sinistra abbia sentito l’esigenza di prendere le distanze dal clima di odio diffuso in città da Brindisi Bene Comune e invece il PD non abbia mai, e dico mai, preso le distanze o stigmatizzato quanto stava accadendo? Possibile che il PD non abbia mai sentito l’esigenza di prendere le parti dei lavoratori portuali o dei lavoratori di Eni Versalis? Possibile che non abbia mai sentito il dovere di esprimere riserve o sensibilità differenti sugli immensi e decisivi temi dello sviluppo economico della città? Possibile che Emiliano possa continuare, come fatto negli ultimi 5 anni, a sacrificare Brindisi sullo scacchiere della lottizzazione politica della Puglia?

Non pensate che il compito del PD sia molto più nobile rispetto a quello di fare da bodyguard del Sindaco o di equilibristi contabili, nel senso di garantire i 17 voti in Consiglio? A tal proposito, la maggioranza sembra aver recuperato al suo interno alcuni pezzi, ma non ci sorprende…

Ce l’eravamo immaginata molto diversamente la storia di questi 5 anni di Amministrazione Rossi, ma evidentemente è più importante difendere la poltrona o lavorare per acquisirne una nuova piuttosto che agire secondo dignità personale e secondo coscienza civica e politica.