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Sistema scolastico pugliese nella pandemia: le proposte di accademici, giuristi, psicologi e intellettuali pugliesi
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Sistema scolastico pugliese nella pandemia: le proposte di accademici, giuristi, psicologi e intellettuali pugliesi

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Il presente documento è il frutto della discussione e della condivisione di metodi, intenti e risultati maturate nell’ambito di un gruppo informale di studio costituitosi tra accademici,  giuristi, psicologi, intellettuali pugliesi e non, con l’obiettivo di contribuire in modo  indipendente e nell’ottica costruttiva propria del metodo scientifico all’organizzazione,  nelle condizioni di minimo rischio possibile, del rientro a scuola degli studenti di ogni  ordine e grado. Tale gruppo si inquadra nella più ampia iniziativa nazionale della SIMA che,  unitamente agli altri enti in intestazione, ha promosso l’elaborazione di un documento  contenente proposte operative per la riapertura e il proseguimento delle attività  scolastiche in presenza (il documento, intitolato “L’Italia fa scuola: 8 proposte operative per  una scuola in salute”, è reperibile al seguente URL http://www.simaonlus.it/wpsima/wp-content/uploads/2020/12/LITALIA-FA-SCUOLA-8-PROPOSTE-OPERATIVE-PER-UNA-SCUOLA-IN-SALUTE.pdf).

Lo studio qui condotto, sulla base delle premesse suddette, si pone l’obiettivo specifico di costruire e attuare un protocollo sperimentale specifico per la Puglia che possa:

a) definire un set di misure di prevenzione e contenimento del rischio di diffusione del Covid-19 in ambito scolastico;

b) implementarle concretamente in un campione di scuole pugliesi di ogni ordine e grado;

c) raccogliere i risultati dell’applicazione di tali misure in relazione a varie finestre temporali, sotto il controllo delle autorità sanitarie locali;

d) valutare così l’efficacia e l’efficienza di tali misure, sottoponendo i dati raccolti a confronto con l’andamento generale, per ricavarne indicazioni operative.

L’idea che muove lo studio è dunque quella di un “Laboratorio Puglia”, in cui la Regione si ponga come punta avanzata di una sperimentazione che possa poi fungere da riferimento  nazionale di buone pratiche; insomma, se “La Puglia fa Scuola”, anche “L’Italia fa Scuola”.

La prima parte del documento è dedicata all’analisi del tema scuola nel contesto socioeconomico, epidemiologico, della salute psicofisica della popolazione scolastica e delle  relative famiglie nella pandemia da Covid-19, in particolare in seguito al quadro normativo  e alle misure di intervento attuate nella Regione Puglia dalla dichiarazione dello stato di  emergenza all’8 dicembre 2020.

Sulla base di quanto emerge dall’analisi condotta, lo studio giunge ad affermare che:

a) Esistono evidenze certe di danni socio – economici, fisici e psicologici gravi derivanti dalla chiusura delle scuole, ovvero dalla sostituzione della didattica in presenza con  modalità didattiche da remoto, considerata l’attuale situazione pugliese in termini di  abbandono scolastico, divario digitale, povertà educativa, divario di genere,  occupazione e occupabilità femminile;

b) Non esistono, al contrario, evidenze certe di un accresciuto rischio della popolazione scolastica rispetto al resto della popolazione pugliese rispetto all’infezione da Covid-19, né di un ruolo di superspreaders degli alunni delle scuole pugliesi.
Pertanto, lo studio assume – anche alla luce dei programmi di erogazione di fondi e degli impegni assunti dal Governo italiano nei confronti delle istituzioni Europee, nonché alla luce dell’esempio che ci viene dai maggiori partners europei (un panorama a questo link https://www.ilsole24ore.com/art/dalla-francia-germania-ecco-quali-misure-scuole-restano-
aperte-europa-AD2bYY0?fbclid=IwAR1wBOS4HQl97kvpjwsq89X7zfTGBYWlL66IRN0O9ji
DIQQ2RKdI5rV5eYA) – come obiettivo assolutamente prioritario quello di dare effettiva attuazione all’intento di una riapertura generalizzata e stabile delle scuole, in concomitanza con la data indicata a tal fine nel DPCM 3 dicembre 2020, ossia il 7 gennaio
2021; data in cui è prevista a livello nazionale la modalità in presenza per il 75% degli alunni delle scuole secondarie superiori e per la totalità degli altri alunni.
A tale scopo, nell’ottica di apportare un contributo concreto alle azioni dei decisori pubblicie in spirito di leale collaborazione, è opportuno distinguere:
a) misure di brevissimo termine, da attuare nel volgere del tempo di poco inferiore ad un mese che resta prima della scadenza individuata dal Governo;
b) misure di medio termine, da attuare nella fase di impegno e spesa dei fondi posti a disposizione dai programmi economici di contrasto alla pandemia;
c) obiettivi programmatici di lungo periodo, da inserire nella pianificazione del sistema della formazione regionale e nazionale.
In particolare – ma non solo – per gli obiettivi sub a), lo studio richiama e sposa completamente la proposta recata dal documento “L’Italia fa scuola”: 8 proposte operative per una scuola in salute, reperibile all’indirizzo http://www.simaonlus.it/wpsima/wp-content/uploads/2020/12/LITALIA-FA-SCUOLA-8-PROPOSTE-OPERATIVE-PER-UNA-
SCUOLA-IN-SALUTE.pdf e si propone, alla luce dei contenuti del suddetto documento, due specifiche finalità:
a) L’individuazione di un set di strumenti e buone pratiche sanitarie, organizzative, pedagogiche che possano garantire il contenimento e la minimizzazione del rischio di contagio nello specifico contesto scolastico pugliese;
b) L’elaborazione di un protocollo pratico da implementare in un campione di scuole pugliesi.
Le proposte di brevissimo periodo possono essere così sintetizzate:
1. Test antigenici rapidi per la intera popolazione delle scuole pugliesi, con una periodicità minima di 15 giorni, che dovrà essere ridotta per singole scuole in presenza di specifici indicatori di rischio;
2. Coinvolgimento delle farmacie del territorio nell’esecuzione dei test;
3. Misurazione della temperatura all’ingresso di ogni istituto;
4. Aerazione sistematica delle aule secondo il modello 45 minuti lezione – 15 minuti ricambio d’aria con apertura di porte e di finestre; In un orizzonte temporale ristretto, la nostra proposta è di implementare tali sistemi in un ristretto campione di scuole pugliesi, da sottoporre a stretto monitoraggio epidemiologico per valutare gli effetti della misura di contenimento del rischio Covid. Per ovviare alla dilatazione dei tempi derivante dalla ovvia necessità di predisporre procedure di gara ad
evidenza pubblica e per accelerare il reperimento dei fondi, ma anche per coinvolgere direttamente la popolazione nel perseguimento dell’obiettivo (di enorme valore civile) di riaprire le scuole minimizzando il rischio, la proposta è quella di avviare un crowdfunding rivolto alla raccolta di una somma necessaria all’installazione dei dispositivi dì VMC in almeno sei scuole baresi (due superiori, due medie inferiori e due primarie), raccogliendo una somma quantificabile in non meno di € 200.000 e contattando aziende italiane fornitrici della tecnologia,
eventualmente disponibili a fornirla a prezzo di costo;
5. Individuazione di spazi aggiuntivi da destinare all’allocazione di aule scolastiche risultate eccessivamente affollate o di dimensioni ridotte rispetto all’esigenza di contenimento del contagio;

6. Monitoraggio sul completamento dei lavori di edilizia scolastica richiesti per l’adeguamento delle strutture esistenti;
7. Immediata raccolta dei dati sui fabbisogni degli istituti scolastici e pianificazione ai tavoli prefettizi delle conseguenti risorse di mezzi e personale da mobilitare, predisponendo servizi aggiuntivi;
8. Attivazione di procedure urgenti di reperimento di mezzi privati di trasporto con conducente nella forma dei subaffidamenti, eventualmente anche attraverso un
rapporto diretto tra i fornitori dei servizi e gli istituti scolastici, in deroga alla normativa vigente;
9. Mobilitazione di risorse umane aggiuntive reperite anche tra personale militare dell’aeronautica, della marina, dell’esercito, protezione civile, associazioni di
volontariato per il controllo in ingresso e in uscita dai mezzi e presso le fermate;
10. Predisposizione e implementazione capillare di protocolli per l’igienizzazione, la
sanificazione e la disinfezione del mezzo di trasporto scolastico almeno due volte al giorno, da effettuare prima e dopo il termine della corsa di “ingresso” nelle scuole, e l’altra prima e dopo la corsa di “uscita”, con certificazione giornaliera delle azioni;
11.Istituzione e potenziamento di servizi di noleggio di bus e monopattini per la mobilità scolastica intraurbana, con punti di raccolta vicini agli istituti scolastici e previsione di forme di incentivo economico, attraverso le App dedicate, agli studenti nelle fasce di punta dei loro spostamenti;
12. Campagne massive di sensibilizzazione e predisposizione di incentivi al car sharing e car pooling per l’accompagnamento degli studenti e valorizzazione dei servizi “piedibus” per la mobilità autonoma degli alunni degli alunni.
13.Rafforzamento capillare dei servizi d’ordine davanti alle scuole, anche con il coinvolgimento di comitati dei genitori, volontari e lavoratori socialmente utili.
In termini generali, e conclusivamente, l’autonomia delle istituzioni scolastiche dovrà essere adeguatamente valorizzata per consentire anche, laddove resa necessaria dal particolare sovradimensionamento degli istituti o dall’elevato indice di numerosità delle classi, la predisposizione di turni pomeridiani e/o il frazionamento dei gruppi classe con
utilizzo all’uopo dell’organico straordinario Covid.
Le principali proposte di medio periodo vedono, oltre al consolidamento e alla verifica in itinere delle misure di brevissimo periodo, anche le seguenti:
1. Istituzione presso ciascun istituto scolastico di presidi fissi per la salute fisica e psicologica della popolazione scolastica (medico e psicologo scolastico);
2. Installazione agli ingressi degli istituti di termoscanner;
3. Installazione in tutte le aule di dispositivi fissi per la Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) e sanificatori d’aria, partendo da quelle degli istituti con il profilo di rischio più alto e via via estendendo agli altri la misura;
4. Revisione periodica del profilo di rischio sanitario degli istituti sulla base dei tracciamenti dei casi di Covid-19 (e non solo) al loro interno;
5. Organizzazione delle classi e pianificazione degli organici sulla base del parametro massimo di numerosità di 20 alunni, da ridurre in presenza di alunni con disabilità;
6. Installazione sui mezzi del trasporto pubblico di sistemi integrati di VMC e/o di finestrini con apertura vasistas per l’adeguato ricambio d’aria;
7. Elaborazione di piani orari di quartiere per evitare la sovrapposizione dei tempi di lavoro negli uffici e gli ingressi a scuola;
8. Elaborazione di piani di mobilità scolastica lenta e di percorsi di educazione stradale;
9. Istituzione di strade scolastiche con chiusura al traffico di tratti stradali intorno alle scuole;
10.Incentivazione di convenzioni comunali con enti di volontariato per il rafforzamento dei servizi di trasporto scolastico.

Infine, questa volta in una prospettiva di lungo periodo e nel quadro di un processo di revisione sistemica dell’organizzazione del comparto istruzione e formazione nel nostro Paese, quale già in parte divisato dal Governo, si suggeriscono misure rivolte a realizzare:
• il miglioramento dell’organizzazione sul territorio dell’offerta scolastica pugliese,
ponendo attenzione all’equilibrio e all’equa distribuzione delle aule sul territorio, evitando i sovradimensionamenti degli istituti e riducendo la numerosità delle classi, soprattutto in presenza di alunni con disabilità;
• La predisposizione di un progetto di legge regionale di iniziativa popolare sull’outdoor education, che consenta di integrare tale buona pratica nel quadro della didattica curricolare. Lo scopo è quello di predisporre per il futuro una vera e propria “arca” che tuteli il più possibile scolari e studenti, consentendo loro di usufruire di un tempo scuola aggiuntivo in sicurezza, nel malaugurato caso di
ulteriori ondate pandemiche, senza dover ricorrere alla Dad o quanto meno limitandone l’utilizzo;
• l’implementazione più vasta e compiuta di forme di didattica in chiave modulare, in attuazione del d.P.R. n. 275/1999 in tema di autonomia delle istituzioni scolastiche e di conseguente flessibilità organizzativa della didattica;
• la graduale introduzione del tempo pieno anche negli ordini scolastici superiori, sulla scorta delle indicazioni programmatiche già fatte proprie dal Governo in ordine all’introduzione di una riforma in tal senso degli ordinamenti scolastici.
• la valorizzazione degli spazi esterni degli edifici scolastici in una generale prospettiva di sostenibilità degli edifici scolastici e di salubrità della vita a scuola.
• l’integrazione, nel sistema universitario pugliese, di nuovi corsi di studio e di formazione post universitaria mirati alla formazione di figure di docenti e educatori formati all’innovazione didattica ed alla promozione della scuola sostenibile; a cominciare ad esempio dal bibliotecario documentalista scolastico, previsto da venti anni almeno dai sistemi scolastici anglosassoni, francese, portoghese). Inoltre sarebbe auspicabile il superamento dell’attuale sistema di formazione iniziale, dando spazio a convenzioni obbligatorie tra scuola e università (ma anche istituti ed agenzie di ricerca educativa, associazioni disciplinari, ecc.) per realizzare tirocini formativi con ricadute effettive e non teoriche sul “fare scuola” quotidiano.
• L’istituzione di una consulta degli insegnanti a livello di quartiere (per le città) e/o di centri territoriali per gli insegnanti, che affrontino e mettano in comune le problematiche di cui tratta questo documento (in particolare uso degli spazi, attrezzature, collaborazioni con enti, associazioni, agenzie), a livello di territorio circostante.
• il sostegno e il potenziamento degli accordi di rete di scuole e tra scuole e territorio per la realizzazione di attività integrative del curricolo, relative – ad esempio – alla mobilità, o all’uso degli spazi, o delle strutture comunali, troppo spesso lasciate all’arbitrio dei d.s. o dei consigli di istituto.
L’approfondimento di tali misure è al momento all’analisi del gruppo di studio che ha redatto il presente documento e di ulteriori studiosi e formerà presto oggetto di un nuovo
documento condiviso.