Al Cillarese entro l’anno i lavori per una cittadella del vino e per l’autismo. Notificata intanto la conclusione delle indagini sulla progettazione

BRINDISI – Il recupero dei capannoni ex Saca all’interno del Cillarese appare più vicino. Come molte storie brindisine, il finanziamento statale ha subito numerosi rallentamenti dovuti alla pericolosità idrogeologica dell’area oggetto del progetto e alle indagini della magistratura che nel 2015 hanno portato al sequestro del progetto definitivo, senza che fosse data la possibilità agli uffici comunali di estrarre una copia. Pertanto il progetto è stato nella indisponibilità dei tecnici comunali fino al 5 ottobre 2020, ovvero fino a quando dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri non è stato richiesto l’invio della documentazione necessaria alla sottoscrizione della convenzione per l’erogazione del finanziamento concesso; a quel punto la Guardia di Finanza ha restituito il progetto definitivo. Tra l’altro, l’avviso di conclusione delle indagini sulla progettazione di riqualificazione di quei capannoni che aveva coinvolto l’ufficio Urbanistica (in particolare il dirigente dell’epoca) è stato notificato proprio nei primi giorni di questo mese.

Venendo al progetto, nei due capannoni dovrebbero sorgere un centro ambulatoriale per i disturbi dello spettro autistico e un centro per la dieta mediterranea con particolare attenzione verso la tradizione vinicola, con la possibilità anche di organizzare mostre incentrate sulla tradizione industriale, in particolare nel campo del settore aeronautico, di quei capannoni.

Il cronoprogramma prevede che la gara e l’affidamento dei lavori possano concludersi entro luglio, per poi procedere già dopo l’estate all’esecuzione dei lavori, che non termineranno prima del 2023.