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Pinto confonde le mele con le pere, BBC cambia opinione su Capobianco e qualcuno chiede di privatizzare Costa Morena
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Pinto confonde le mele con le pere, BBC cambia opinione su Capobianco e qualcuno chiede di privatizzare Costa Morena

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BRINDISI – Per il momento a Brindisi è stata istituita una sola zona franca doganale, quella di Capobianco. Pertanto, quando l’assessore Pinto ha scritto sul suo profilo Facebook che tale riconoscimento era motivo di vanto e di orgoglio per lui e il PD, credevamo si riferisse all’unica zona franca esistente. Invece, per dovere di cronaca, dobbiamo correggere il tiro: l’assessore ci ha fatto sapere che motivo di vanto e di orgoglio per il PD in pratica è la dicitura “zona franca”. Pinto, infatti, esclude che la Zfd di Capobianco possa costituire un volano per l’economia locale. Il suo discorso è molto più sottile e sarebbe all’incirca questo: l’unica Zfd riconosciuta non mi convince, punto le mie fiches su altre Zfd (per esempio quelle che potrebbero sorgere a Costa Morena), ma comunque nel frattempo mi rende orgoglioso l’idea che sia stata istituita una zona franca perché Carbonella e Tomaselli del PD le hanno sempre auspicate.

È un po’ questo il concetto raffinato che voleva veicolare l’assessore e che noi non siamo riusciti a cogliere. E non ci siamo riusciti anche perché Carbonella e Tomaselli hanno sempre chiesto l’istituzione di una Zona Franca Urbana; non proprio la stessa cosa. Queste alcune delle differenze tra Zona franca doganale e Zona franca urbana: “Le ZFU (Zone franche urbane) sono rivolte essenzialmente al rilancio di quartieri urbani degradati dal punto di vista sociale ed economico attraverso l’uso della leva fiscale azionata su tributi principalmente diretti. Le ZFD (Zone franche doganali), invece, mirano a incentivare gli scambi internazionali di merci prevedendo un regime speciale in tema di tributi doganali.
In linea generale, nelle zone franche urbane (ZFU) il legislatore nazionale ha previsto una “agevolazione” sotto forma di “esenzione” dai tributi Ires, Irpef, addizionali, Irap, Imu e dal versamento dei contributi previdenziali relativi alle retribuzioni da lavoro dipendente; invece la ZFD rappresenta uno spazio che pur essendo sempre appartenente al territorio doganale dello Stato consente, a determinate condizioni, l’esenzione dalle “imposte doganali” del transito delle merci in entrata e in uscita”.

In tutto questo, apprendiamo che Brindisi Bene Comune, a differenza del Sindaco che ha fatto il diavolo a quattro per osteggiare la zona franca di Capobianco perché quell’area avrebbe dovuto ospitare altro, si dice soddisfatto della nascita della Zfd di Capobianco, seppure giustamente pone l’attenzione sulla non immediata operatività della stessa. L’area infatti andrà infrastrutturata e potrebbe essere disponibile per gli investitori – veti incrociati permettendo – entro il prossimo lustro.

Per PD e BBC, invece, pagherebbe dividendi più immediati il riconoscimento della Zfd di Costa Morena Est, la cui istituzione, comunque, dipende dalle capacità dei soggetti proponenti, ovvero Enel, ASI, privati. Inoltre vi è da chiarire che, come fatto notare dall’Udc, quando si chiede che la Zfd possa ricomprendere le banchine di Costa Morena Est, si parla di “privatizzare aree e banchine di Costa Morena, alterandone la funzione pubblica”. Siamo proprio sicuri di volere una Zfd che oltre alle aree retroportuali di Costa Morena Est interessi anche le banchine?

Insomma, nulla di nuovo rispetto a quanto accaduto in questi tre anni, nei quali si è registrata e si continua a registrare una corsa a chi la spara più grossa, senza un barlume di costrutto.