BRINDISI – Il Covid ha mescolato le carte della crocieristica. E ad avere la peggio, al momento, sono state Brindisi e Ancona. MSC, ad esempio, sui propri cataloghi ha mantenuto per l’Adriatico solo gli scali di Venezia, Trieste e Bari. Ancona è fuori perché si muoveranno solo le navi più grandi e il porto anconetano non è ancora attrezzato per accoglierle. Brindisi, invece, potrebbe ospitarle a Costa Morena Nord, un luogo poco indicato per la crocieristica ma che, in attesa degli ormeggi di Sant’Apollinare, rappresenta l’unica alternativa. Il monoblocco per accogliere i crocieristi sarà pronto per tempo ma rischia di rimanere poco utilizzato se Msc non inserirà Brindisi. Il presidente Patroni Griffi si sta spendendo in prima persona – grazie ai suoi buoni uffici – per convincere la compagnia a inserire Brindisi e la settimana prossima si conoscerà la risposta definitiva.
Nel frattempo si guarda al futuro, che si chiama Sant’Apollinare. Il Prefetto ha accolto l’invito del sottosegretario Macina di indire un tavolo per provare a slegare la realizzazione dei nuovi ormeggi dall’iter della vasca di colmata. Per questo sarà fondamentale il coinvolgimento dei ministeri per trovare una soluzione tecnica che possa consentire un deposito temporaneo dei fanghi rivenienti dai dragaggi così da partire il più presto possibile con i lavori per i nuovi ormeggi. I lavori, infatti, dureranno infatti non meno di 3 anni e se si dovessero prima attendere i tempi per la realizzazione della vasca di colmata significherebbe far passare lustri prima che Brindisi si doti di infrastrutture vitali per lo sviluppo del porto, che altrimenti, con il gigantismo navale, sarà costretto a un ruolo sempre più marginale. Di treni persi ne abbiamo visti fin troppi e almeno questa volta si vorrebbe evitare questa esiziale eventualità.