Home Politica Per il Sindaco la colpa è tutta dell’Autorità portuale che non è stata a sentirlo. Che dire?
Per il Sindaco la colpa è tutta dell’Autorità portuale che non è stata a sentirlo. Che dire?
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Per il Sindaco la colpa è tutta dell’Autorità portuale che non è stata a sentirlo. Che dire?

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BRINDISI – Per il Sindaco Rossi, secondo quanto affermato in un’intervista al Quotidiano, sulla vasca di colmata si scontano problemi non creati dal Comune.

“Se Autorità di bacino, ministero dei Beni culturali e ministero dell’Ambiente tagliano del 25% la colmata, non è mica per colpa nostra. Anzi, io due anni fa proposi Capobianco come strada più rapida, perché non c’era la foce di Fiume Grande. Cosa che poi è venuta fuori da due ministeri e Autorità nel processo valutativo. Mi si disse che Capobianco non sarebbe stata abbastanza capiente e invece ora la colmata prevista viene tagliata di oltre 150mila metri cubi. Forse se si fossero fatte per bene le valutazioni e se si fossero accettate le critiche come valutazioni tecniche, la colmata sarebbe stata realizzata prima. Anche il voler collegare i dragaggi ai nuovi accosti di Sant’Apollinare non è mica una scelta nostra. Ora gli iter andranno avanti ma mi sembra che si sia perso molto tempo”, ha dichiarato il Sindaco.

In realtà alcuni passaggi meritano una ricostruzione. Per il Sindaco, se l’Autorità portuale avesse seguito i consigli del Comune la vasca di colmata avrebbe avuto un iter più veloce.

Ora, è vero che ognuno può dire tutto e il contrario di tutto, però…

Brevemente.

1) Se non viene indicato in origine il luogo dove conferire stabilmente i fanghi dei dragaggi non possono realizzarsi gli ormeggi: non è una scelta, è un obbligo di legge.

2) Se si fossero seguiti i consigli del Comune di spostare la vasca di colmata a Capobianco, non sarebbe stata mai realizzata perché – a detta dell’Autorità portuale – è infattibile tecnicamente, e non per una mera questione legata alla quantità di detriti da depositare. E qualora fosse fattibile si sarebbe dovuto reperire un nuovo finanziamento e ripartire daccapo con il progetto, le cateratterizzazioni e tutta la Via Crucis procedurale. Ci sarebbe voluto il triplo del tempo, se mai.

3) La riduzione della vasca, l’allargamento della foce rientrano in accorgimenti di ulteriore ambientalizzazione pensati dall’Autorità portuale. Ritrovarsi queste buone pratiche ritorte contro da un altro ente non deve essere simpatico.

4) Tutte le osservazioni del Comune sugli uccelli, sul rischio di dissesto idrogeologico, ecc, ecc non sono state ritenute meritevoli di particolare attenzione neppure dalla commissione Via.

L’unica prescrizione realmente vincolante emessa dalla Via, che ha comportato una perdita di mesi, è quella inerente l’effettuazione di nuove caratterizzazioni dei sedimenti, che hanno dato luogo a risultati pressoché identici a quelli rilevati già alcuni anni fa da indagini condotte dall’Autorità portuale. Il resto, come diceva il compianto Mimmo Mennitti, è “sobbratavula”, contorno.

Detto ciò, a breve ci sarà un tavolo in Prefettura con tutti gli attori istituzionali per provare a definire un percorso che consenta il deposito temporaneo dei fanghi, anche grazie alle nuove introduzioni normative che ne allungano l’arco temporale consentito, così da partire con i lavori per i nuovi ormeggi di Sant’Apollinare senza attendere i tempi biblici della realizzazione della vasca di colmata. Ma la soluzione tecnica deve essere condivisa con i ministeri: ognuno deve iniziare a fare la propria parte, altrimenti ogni sforzo compiuto sarà vano.