Home Politica Vaccini e furbetti, Amati: “Se saltare la fila è questione di coscienza, chi non mi fornisce elenchi sente i suoi morsi?”
Vaccini e furbetti, Amati: “Se saltare la fila è questione di coscienza, chi non mi fornisce elenchi sente i suoi morsi?”
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Vaccini e furbetti, Amati: “Se saltare la fila è questione di coscienza, chi non mi fornisce elenchi sente i suoi morsi?”

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FASANO – “Se saltare la fila è una questione di coscienza, come ha detto Draghi, in Puglia non si sentono evidentemente i suoi morsi, tant’è che ancora non mi vengono rilasciati gli elenchi dei vaccinati, nonostante il reclamo accolto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Ho inoltrato nuovo sollecito”.

Lo comunica il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Sono costretto, mio malgrado, a reiterare la richiesta di rilascio dell’elenco vaccinati, considerato che la perdurante inerzia non è giustificata da alcun motivo, soprattutto se proveniente da un dirigente ordinario della Regione, che ha doveri di lealtà nei confronti dell’amministrazione di appartenenza e non nei confronti degli amministratori pro-tempore, a cominciare da me. Mi dispiace peraltro che sul mio reclamo si stia disattendendo una decisione adottata dalla Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, sentito l’Ufficio di Presidenza, determinando una mancanza di rispetto istituzionale nei confronti dell’alta funzione esercitata dalla Presidenza del Consiglio regionale, così come previsto dal nostro ordinamento.

Ricordo che nessun atto endo-procedimentale, compresi eventuali pareri di servizi o uffici, magari di stretta collaborazione degli organi d’indirizzo politico, possono essere utilizzati per derogare al procedimento in materia d’accesso agli atti del consigliere regionale, che io ho seguito alla lettera e che perciò chiedo sia rispettato, pena autorizzare ipotesi di violazione di legge e di regolamento finalizzati a generare specifici e ingiusti vantaggi. Ma voglio confidare che così non sia.

Ho pertanto pregato ancora una volta il dirigente d’esercitare le sue funzioni di gestione sulla base dei doveri di diligenza e onore, così da rilasciarmi con urgenza gli atti, considerando che ove considerasse la questione, mettendosi dalla parte di un cittadino pugliese, sono certo non gradirebbe constatare la violazione delle prerogative di un consigliere regionale, peraltro esercitato in conformità con le norme e al solo fine di rappresentare i pugliesi”.