Home Economia e lavoro La vicenda Intel è la summa degli orrori della politica su Brindisi
La vicenda Intel è la summa degli orrori della politica su Brindisi

La vicenda Intel è la summa degli orrori della politica su Brindisi

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BRINDISI – La vicenda Intel è la summa perfetta di tutti gli orrori prodotti dalla politica brindisina, regionale e nazionale.

Abbiamo aree sconfinate ma, grazie alla genialata della abnorme perimetrazione dell’area Sin per ottenere finanziamenti a pioggia che non sono mai arrivati e alla difficile e irrisolta coesistenza con il Pptr, non ci puoi mettere un chiodo senza bonificare o espropriare oppure entrambe le cose.

Nonostante più o meno convinti pellegrinaggi a Roma, non si è mai riusciti a ottenere una deperimetrazione delle aree che risultano non inquinate e non si è riusciti dopo decenni a portare avanti le bonifiche.

Adesso, su una situazione così compromessa che ha bloccato lo sviluppo della città negli ultimi 30 anni, viene fuori dal cilindro la carta delle Zes, come se le semplificazioni fiscali e amministrative eliminassero con un colpo di spugna i problemi pregressi irrisolti. Discorso differente per la zfd di Capobianco, al momento unica area – seppure in prospettiva – appetibile sul mercato.

L’inedia del passato ha fatto sì che, adesso che gli investitori bussano alla porta, noi non siamo pronti. E così gli impianti fotovoltaici li produrranno a Modugno, la Regione propone il leccese e il barese per l’insediamento di Intel, a Taranto ci vanno Ferretti, Philip Morris, Yilport, ecc, ecc, ecc. La storia che conosciamo bene noi reietti figli di un Dio minore…e menomato, insomma. E l’unica possibilità concreta – seppure modesta – di generare occupazione nel medio periodo la allontaniamo a pedate (Edison).