Home Politica Per Borri il capannone non deve ospitare grandi concerti ma diventare un terminal. Taveri e Grassi verso un’altra direzione…
Per Borri il capannone non deve ospitare grandi concerti ma diventare un terminal. Taveri e Grassi verso un’altra direzione…
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Per Borri il capannone non deve ospitare grandi concerti ma diventare un terminal. Taveri e Grassi verso un’altra direzione…

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BRINDISI – Mentre l’assessore Taveri, Carmelo Grassi e il Teatro Pubblico Pugliese assicurano che il capannone Montecatini sarà un punto di riferimento per grandi spettacoli, mentre i privati chiedono sopralluoghi per portare lì gli artisti, l’assessore Borri spegne ogni entusiasmo.

Sollecitato in commissione Urbanistica dal consigliere Oggiano circa la contraddizione tra la visione estrinsecata nel Dpp e nel progetto candidato al Pac, ovvero di trasformare il capannone in una stazione marittima e in un museo, e quanto si sta affermando negli ultimi giorni da più parti circa un utilizzo per spettacoli, Borri ha risposto seccamente sul punto: “Confermo che il monumento Montecatini debba diventare in tutto o in parte una stazione marittima. Per l’ufficio Urbanistica la destinazione d’uso non è quella di manifestazioni di canto e musica, che vanno anche bene ma noi pensiamo ad altro”.

Il problema non è secondario, perché se dovesse essere finanziato il progetto del Comune, quel capannone – per ragioni di spazi – diventerebbe qualcosa che non si presterebbe più a quanto visto in questi giorni e a quanto programmato anche per l’anno prossimo.

È necessario pertanto comprendere dove si vuole andare, perché se si vuole proseguire lungo la direzione tracciata dal duo Taveri-Grassi, bisogna modificare formalmente quanto riportato nel Dpp e il progetto ammesso a finanziamento, così come bisognerebbe tarare gli interventi alla base dell’utilizzo immaginato (Oggiano ha ricordato che mancano un impianto elettrico e idrico-fognario, sistemi antincendio). Va detto inoltre che il progetto presentato dal Comune ha ottenuto anche l’avallo dell’ente portuale, che però non è mai stato d’accordo con l’idea di realizzare lì una stazione marittima. Tra l’altro ci sarebbe da risolvere l’equivoco circa l’esclusione del capannone dal circuito di security, che difficilmente ne consentirebbe un utilizzo ibrido per via delle norme anti-terrorismo che richiedono in ambito di traffici portuali la sussistenza di aree sterili.

Davvero si vuole continuare a confinare quell’area all’utilizzo per fini portuali, di fatto limitando fortemente la fruizione di cittadini e turisti? Davvero, dopo quello che abbiamo vissuto in questi tre giorni, pensiamo che la direzione sia tutt’altra?

Prima o poi queste visioni agli antipodi all’interno dell’Amministrazione comunale, emerse su tantissimi punti, dovranno trovare una direzione univoca e chiara, perché altrimenti si rischia solo di fare danni, come già accaduto sulle questioni portuali, e non solo.