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Borri: “Quei progetti non rispettano le leggi e non sono passati dall’ufficio Urbanistica”
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Borri: “Quei progetti non rispettano le leggi e non sono passati dall’ufficio Urbanistica”

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BRINDISI – Da settimane si vociferava di un defenestramento dell’assessore all’Urbanistica, Dino Borri, dalla giunta. Si sa: vox populi, vox dei. D’altronde tra il Pd ed il professore universitario non è mai sbocciato l’idillio. Il salto di qualità nel deterioramento del rapporto è stato sancito da un presunto esautoramento dell’assessore e del suo ufficio dalle ultime scelte compiute dall’assessorato al Turismo. In particolare, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’approvazione di una delibera sul finanziamento ricevuto per riqualificare l’ex batteria Menga.

«Sono un tecnico – spiega Borri – non sono un politico. Capisco che in una città importante come Brindisi le questioni politiche abbiano una loro rilevanza, ma a me interessano le questioni tecniche. E sotto questo aspetto, ieri ho seguito da remoto la riunione di giunta, ho sentito di questo progetto che non mi convinceva e l’ho fatto presente, votando contro. Purtroppo questa ed altre scelte non sono passate dal vaglio del settore Urbanistica. Ci sono procedure da rispettare. Sta capitando che alcuni progetti non passino dal mio assessorato ma poi mi chiedano di approvarli. L’ex batteria Menga è un bene monumentale vincolato e la destinazione d’uso deve essere coerente con gli usi originali. Ma questo per legge. Comunque, ribadisco: io non ne sapevo niente di questo progetto, e credo che non ne sapesse niente nessun componente dell’ufficio Urbanistica».

Fin qui il dato tecnico. Sul fronte politico invece è accaduto il finimondo. Secondo quanto trapela dai testimoni, l’assessore al Turismo, Emma Taveri, proponente della delibera in oggetto sarebbe fuggita via dalla sala giunta in lacrime, risentita per l’aggressione verbale che avrebbe ricevuto ad opera di Borri. Solo l’intervento della vicesindaca Tiziana Brigante l’avrebbe convinta a tornare in sala per garantire il voto. Per il Pd la misura è colma. Ma anche per Borri, che non comprende il motivo per il quale ultimamente sia stato tenuto fuori dalle scelte dell’amministrazione. Sta di fatto che adesso il sindaco Riccardo Rossi dovrà prendere una posizione, perché la frattura tra Borri e Taveri appare insanabile ed il Pd spinge come mai prima d’ora per una avvicendamento in giunta, anche perché l’operazione potrebbe aiutare a cambiare la narrazione del partito, per quattro anni schiacciato dalle scelte di Rossi e dell’ufficio Urbanistica. E c’è da valutare anche come reagirà Brindisi Bene Comune, che ha sempre sostenuto fideisticamente Borri ma che, al contempo, ha sempre dimostrato una certa solidarietà verso le donne e ha denunciato ogni forma di aggressione verbale.

In tutto questo, si prepara già il dopo Borri, dato che si prevede ci sarà comunque uno scontro finale sul Documento programmatico preliminare, che non piace al Pd e che pertanto potrebbe decidere di affossarlo o emendarlo in consiglio comunale. Una cosa è certa: in giunta non entrerà il capogruppo del M5S, Gianluca Serra, al quale, quando ci fu il rimpasto di giunta nel marzo del 2021, venne proposto il ruolo di assessore all’Urbanistica. Una suggestione che rimbalza ancora ma che è stata seccamente smentita.