Home Politica Il segretario provinciale del Pd: “Matarrelli in campo a sostegno di Rossi? Una scelta naturale. Con il M5S troveremo un accordo sul progetto di città”
Il segretario provinciale del Pd: “Matarrelli in campo a sostegno di Rossi? Una scelta naturale. Con il M5S troveremo un accordo sul progetto di città”
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Il segretario provinciale del Pd: “Matarrelli in campo a sostegno di Rossi? Una scelta naturale. Con il M5S troveremo un accordo sul progetto di città”

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BRINDISI – Il Pd provinciale targato Francesco Rogoli, eletto segretario nel 2019, ha sempre assunto un profilo basso. A maggior ragione sta accadendo negli ultimi mesi, dato che gli organismi dirigenti sono stati sciolti in attesa dei nuovi congressi. Manca una legittimazione politica per prendere posizioni nette, ma intanto i nodi aumentano e c’è sempre maggiore necessità di tracciare una rotta chiara. Di recente, tuttavia, la segreteria provinciale ha fatto sentire la propria voce al fianco del consigliere regionale Fabiano Amati e contro la scelta di Michele Emiliano di indicare Rocco Palese come assessore regionale alla Sanità. Un approccio che il Pd provinciale non conserva quando la battaglia si sposta dalle poltrone e dal metodo ai temi, dove la voce sviluppista di Amati resta isolata.

Le contraddizioni sul territorio sono tante, ma qualche punto fermo sembra già esserci. Il Pd all’opposizione del sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, ad esempio, sembra il passato: «Matarrelli – spiega Rogoli – è uno dei protagonisti dell’alleanza per le provinciali, sarà pertanto naturale ritrovarselo in coalizione anche a Brindisi dove già nel 2018 sostenne Rossi. Ha sempre militato nel centrosinistra, poi come tanti altri ha ritenuto che il civismo, superando i confini ideologici, rappresentasse la risposta più efficace a una esigenza di governo dei problemi. A Mesagne non abbiamo accettato questa scelta ma adesso il quadro sta cambiando. Non sarà scontato tuttavia replicare la formula delle provinciali anche per le elezioni che interesseranno i Comuni della provincia».

Il civismo, dal regionale al locale, sembra aver fagocitato il Pd. Accade a Bari con Emiliano, accade a Brindisi con Rossi, dove il Pd è spesso subalterno nelle scelte decisive per il futuro della città capoluogo: «Non ci sentiamo fagocitati, abbiamo alle spalle anni in cui l’impegno politico di tanti militanti del centrosinistra ha preso altre strade rispetto a quelle classiche: è indubbio che le espressioni civiche siano al momento prevalenti e che si siano rafforzate trovando in Emiliano un punto di riferimento. Occorre sfidare tali movimenti civici su obiettivi ambiziosi: stiamo provando a farlo e l’operazione è riuscita se pensiamo all’ente provinciale, dove come Pd abbiamo tenuto vivo un confronto e le liste civiche hanno scelto di schierarsi con noi, nell’area del centrosinistra».

Se per le elezioni provinciali il Pd è riuscito a catalizzare attorno a sé le civiche, non altrettanto fortunata è stata l’operazione di abbordaggio al M5S, che ha rifiutato sia un ingresso nella lista unica per le provinciali che un ingresso in giunta nel Comune di Brindisi. Il punto di caduta per raggiungere un accordo sembrano essere le primarie di coalizione ma il Pd cittadino e quello provinciale dissentono: «Il M5S ha trascorso a Brindisi quattro anni all’opposizione ed è normale che chieda discontinuità di metodo e uomini, ma non condivido questa posizione. Penso che la priorità siano i temi e sono certo che siano più i punti di contatto, anche perché con alcuni di loro (del M5S, ndr) mi confronto. Su sviluppo industriale, portuale e urbanistico sembra esserci una distanza ma credo che davanti ad un progetto politico di città condiviso si possa trovare un accordo. Se poi non sarà possibile ritrovarsi attorno ad un pavimento comune sui temi, allora effettivamente sarà inutile parlare di altro».