BRINDISI – È passata un po’ in sordina la notizia dell’attivazione -dal prossimo anno – del corso in Infermieristica a Lecce. Il corso è aperto a 75 studenti. Quello di Brindisi (sede distaccata di UniBa) quest’anno ha registrato 86 nuovo iscritti. È così peregrino immaginare che il nuovo corso leccese farà concorrenza a quello brindisino rischiando di drenare quei pochi studenti universitari che Brindisi ospita?
Sarebbe questa l’idea di sviluppo universitario immaginata per Brindisi: con una mano si istituiscono due corsi in sostenibilità ambientale e cooperazione internazionale che in totale probabilmente non raggiungono la doppia cifra di iscritti e con l’altra mano si attiva a Lecce un corso competitivo con quello che a Brindisi genera i numeri più apprezzabili?
Ci sono le parole e poi ci sono i fatti. Questi ultimi al momento parlano chiaro e dicono che solo noi ragioniamo in un’ottica di sistema perché indotti dalla disperazione mentre gli altri, che occupano una posizione di forza, giocano con noi come fa il gatto con il topo. Ma al momento opportuno se lo mangiano.
Così, mentre immaginavamo di trasferire quei pochi studenti che ospitiamo nel nuovo polo universitario del Centro, non sappiamo se è quanti studenti avremo fino ad allora. Anche perché, con la inarrestabile crisi demografica/economica e le proiezioni allarmanti sul numero di iscritti nelle università del Mezzogiorno, potrebbero accusare seri problemi di esistenza anche sedi storiche come quella di Lecce, figurarsi quelle distaccate.
Di questo parliamo, e vorremmo che qualcuno fugasse queste preoccupazioni. Credere e investire nella formazione è lodevole, ma bisogna essere realisti, concreti, cinici politicamente, altrimenti tutto assume una dimensione folkloristica che chi occupa posizioni di comando non potrebbe permettersi.
Anche su questo sarebbe utile sentire la voce dei sindacati che tutto commentano. L’ultima volta, su questo tema, li avevamo ascoltati sull’imperdibile occasione che Brindisi si accingeva a cogliere con la nascita della nuova facoltà di Medicina di Lecce. Attendiamo buone nuove, come sempre.