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Proposta di legge di FI per il rilancio occupazionale di Brindisi e Civitavecchia
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Proposta di legge di FI per il rilancio occupazionale di Brindisi e Civitavecchia

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BRINDISI – “Brindisi e Civitavecchia sono due città che hanno dato tanto al Paese, in termini di produzione energetica e di sacrifici ambientali e a volte anche occupazionali. È arrivato il momento che lo Stato riconosca a queste due centri produttivi il ruolo che hanno svolto in questi decenni. Per questo abbiamo intrapreso un’iniziativa parlamentare importante. Abbiamo presentato una proposta di legge a firma congiunta per riconoscere la giusta attenzione a due territori che hanno dato davvero tanto in questi anni”. Così i deputati di Forza Italia Mauro D’Attis e Alessandro Battilocchio, in un video pubblicato sui social. Nella relazione che accompagna il testo legislativo depositato dai due esponenti azzurri si legge: “Nell’ottobre 2020 ENEL ha comunicato la chiusura prevista, delle centrali elettriche a carbone di Brindisi, Fusina (Venezia), La Spezia e Civitavecchia, che determinerà un esubero di circa 800 lavoratori. È forte quindi la preoccupazione per gli impatti occupazionali che si avranno con la prevista chiusura delle due centrali a carbone. La presente proposta intende individuare un percorso condiviso che consenta di trasformare i problemi generatisi, sia con l’attività che con la chiusura delle due centrali a carbone, in opportunità”. Nel dettaglio, per quanto riguarda “la centrale di Cerano a Brindisi, la proposta intende rafforzare l’Accordo di programma sottoscritto in data 4 gennaio 2018 tra Ministero dello sviluppo economico, Regione Puglia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – Invitalia, finalizzando le maggiori risorse al rilancio delle attività imprenditoriali, alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale nell’area della centrale”. Mentre per Civitavecchia “si è optato per l’istituto dei contratti di sviluppo, introdotto dall’articolo 43 del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 che prevedono l’utilizzo di risorse pubbliche sulla base di accordi concordati con imprese e regione, un istituto che è allo stato molto seguito. L’obiettivo di questo percorso è la riconversione e reindustrializzazione di alcune aree del Paese attraverso la concessione d’incentivi e agevolazioni. A gestire i contratti di sviluppo è l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia”.