Home Politica Sviluppo litoranea, Ciullo attacca: “Il Tar smentisce il Comune, possibili strutture amovibili. Proporrò un centro per l’avifauna. Sul Pptr errori commessi anche dall’Amministrazione Consales”
Sviluppo litoranea, Ciullo attacca: “Il Tar smentisce il Comune, possibili strutture amovibili. Proporrò un centro per l’avifauna. Sul Pptr errori commessi anche dall’Amministrazione Consales”
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Sviluppo litoranea, Ciullo attacca: “Il Tar smentisce il Comune, possibili strutture amovibili. Proporrò un centro per l’avifauna. Sul Pptr errori commessi anche dall’Amministrazione Consales”

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BRINDISI – Nella discussione politica e tra gli operatori del settore ricettivo-balneare spesso ricorre il tema dell’interpretazione alquanto restrittiva degli strumenti di pianificazione territoriale fornita dal Comune di Brindisi. A certificare questo approccio eccessivamente rigoroso è stato anche il Tar, che si è espresso positivamente in merito alla possibilità di collocare temporaneamente strutture amovibili su terreni privati agricoli, sconfessando la linea ostativa del Comune. Massimo Ciullo, consigliere comunale, avvocato e già assessore all’Urbanistica nell’amministrazione Mennitti, è uno dei più ferventi contestatori dell’approccio dell’ufficio Urbanistica su questi temi, e rispetto alle forti affermazioni dell’assessore Borri rese nel corso dell’incontro pubblico sulla rigenerazione urbana, dichiara: «Dire che se uno tenta l’investimento finisce in galera, mi pare una cavolata, anche perché qualunque investimento dovrebbe passare dalla presentazione di una richiesta di costruire; non capisco il senso delle parole di Borri. Il punto è questo: l’anno scorso il Tar è intervenuto più volte sostenendo che finché si tratta di strutture balneari leggere confinate al periodo estivo, la loro collocazione su aree agricole non costituisce atto illegittimo, tantomeno illecito. Il Tar smentisce dunque l’ufficio Urbanistica. Gli imprenditori, i professionisti, i rappresentanti di associazioni di categoria che parlano contro l’ufficio Urbanistica non sempre sono consequenziali, perché dovrebbero intraprendere tutti una battaglia legale. Imprenditori seri farebbero a raffica istanze e impugnerebbero i dinieghi. Starnazzare e non fare niente di concreto serve a poco. D’altronde l’articolo 45 delle Nta del Pptr, al comma 3, lett. b2, b3 e b4 prevede che sia possibile la realizzazione di strutture di facile amovibilità per la balneazione che non compromettano gli elementi naturali, purché siano installate senza alterare la morfologia dei luoghi. La Carrozzo e Borri non sono giuristi, dovrebbero essere più prudenti nel fare valutazioni giuridiche così pesanti; a ognuno il suo mestiere. Questi architetti e ingegneri che si arrogano il diritto di essere giuristi, fornendo le loro interpretazioni restrittive smentite dal Tar, dovrebbero avere un po’ più di umiltà». Certo è che per realizzare stabilmente strutture con una matrice – seppure residuale – ricettiva, bisogna virare verso la formula dell’agribeach, percorso intrapreso proprio dai proprietari di Boa Gialla.

Tuttavia, Ciullo riconosce grandi colpe anche alle amministrazioni del passato, in particolare a quella targata Consales, che vedeva Luperti come assessore all’Urbanistica: «Nel 2015 venne approvato un Pptr estremamente rigoroso nei confronti del quale nessuno propose osservazioni per modificarlo; questo è grave. Anzi, gli amministratori dell’epoca incoraggiarono e autorizzarono impropriamente i privati senza avvisare nessuno del fatto che quel Pptr tagliava le gambe ai proprietari di terreni sulla costa». Ma anche l’attuale Amministrazione non ha ritenuto di agire: «Andrebbe imbastito un tavolo di confronto con la Regione per chiederne una modifica, perché il Pptr non è immutabile, ma evidentemente se in quattro anni non si è mosso un dito, non c’è la volontà di rivedere quei vincoli così restrittivi».

Infine, il consigliere torna sull’affermazione del sindaco secondo cui individuare aree specifiche di edificabilità sulla litoranea potrebbe comportare conseguenze giudiziarie: «Un’inchiesta della Procura scatterebbe solo nel momento in cui, attraverso una serie di autorizzazioni contrastanti con lo strumento urbanistico, si favorisce qualcuno; quella del sindaco la vedo come una frase artificiosa. La questione semmai sarebbe giurisdizionale e interesserebbe il Tar, non di certo la Procura. E poi si potrebbe sempre fare un discorso di evidenza pubblica, candidando aree». Ma Ciullo ha in animo anche di presentare all’Amministrazione una proposta di investimento che potrebbe fungere da apripista: «Riguardo la rigenerazione urbana, proporrò sulla costa – coerentemente con il Pptr ed i vincoli esistenti – la realizzazione di un grande centro di avvistamento dell’avifauna. Voglio vedere la risposta del Comune. Cosa mi impedirebbe, infatti, di prevedere anche un chiosco bar, un piccolo centro di ristoro e una sala audiovisiva?».