SAN VITO – Sul fronte dei Servizi sociali, possiamo dire che l’entusiasmo per la nascita del Consorzio si è smorzato appena abbiamo letto le condizioni alle quali il nostro Comune vi aderiva. Per questo già nel Consiglio del 29 dicembre 2021, abbiamo sollevato profondi dubbi e perplessità, mentre tutte le altre forze politiche, da destra a sinistra, salutavano festanti questo nuovo inizio per la gestione dei servizi.
Un inizio che nei mesi successivi si è tramutato in scaramucce tra il sindaco di San Vito e quello di Brindisi, tagli ai servizi per le categorie fragili, tagli alle ore del personale e, dulcis in fundo, qualche giorno fa è arrivato anche il parere dell’Autorità anti-corruzione che solleva criticità sulla carica di presidente del Consorzio assunta dal sindaco Silvana Errico.
La questione non è solo di superficialità rispetto alla nomina del presidente, ma anche delle gravi conseguenze che, oltre le condizioni svantaggiose di partenza, la possibile revoca degli atti già deliberati comporterà. Acquisito il parere dell’ANAC, invece di ridiscutere l’intero Statuto che regola i rapporti con il Comune di Brindisi e chiedersi chi e come gestirà il Consorzio, si accetta di utilizzare questo nuovo ente come un posto nel quale la politica possa risolvere le proprie questioni e garantire gli equilibri all’interno dei Consigli.
Troppi danni sono stati fatti per la fretta di ricoprire incarichi e solo in Puglia ci si ritrova sindaci nei Consigli di Amministrazione. Ora, qui, ci ritroviamo un’Amministrazione molto più attenta a difendere le nomine, che i problemi del paese.
La gestione dei Servizi sociali a San Vito è da sempre motivo di tensioni, non solo politiche. Alla luce di questa pagina appena scritta, occorre che la maggioranza metta quantomeno in discussione chi conduce la sua linea politica sul fronte del welfare sopratutto dopo le gravi criticità rilevate dall’anticorruzione. Ma l’unica volontà della maggioranza di centrodestra, nell’ambito degli ultimi Consigli comunali, è stata quella di mettere una toppa allo statuto del Consorzio per rendere compatibili i ruoli giocati nel CdA, salvando capre e cavoli.
Allora è evidente che dobbiamo insistere. Come abbiamo ribadito in Consiglio più volte, lo statuto non solo va riscritto totalmente, ma vanno coinvolti nella redazione della nuova versione ASL e parti sociali per evitare lo scempio causato dal pastrocchio di questi mesi.
Rinvolgiamo pertanto un appello rivolto ai cittadini: la sensibilità civile non bisogna averla solo quando determinati problemi ci toccano in prima persona. Una buona Amministrazione non si giudica solo dalla capacità di organizzare eventi o gestire l’ordinario, va valutata soprattutto per come affronta le questioni sociali che riguardano categorie che non hanno voce, che non sono in grado di spiattellare i loro problemi sui social.
Quella che ci ritroviamo tra le mani non è l’idea di città che avevamo e ci dispiace che il dibattito pubblico nel 2020 (tempo di elezioni) si sia polarizzato su due fronti, quello della destra e della sinistra che oltre a parlare di fontanine e alberi di Natale, hanno dimostrato di essere insensibili ai temi di legalità e condivisione. Ora questi sono gli effetti provocati dalle loro azioni.
Gli appunti mossi dall’anticorruzione sono gravi e la maggioranza non è stata in grado di fare la dovuta inversione di marcia. Quindi, a questo punto ci chiediamo, ce li vogliamo tenere ancora questi politici e rimanere in silenzio o vogliamo provare a cambiare la rotta?
Gruppo consiliare
Marco Ruggiero, Anna Caroli
M5S San Vito dei normanni