Home Economia e lavoro Falck farà le pale a Taranto, troppi problemi su Brindisi. Avete visto però che belle le nuove luci dell’ostello della gioventù?
Falck farà le pale a Taranto, troppi problemi su Brindisi. Avete visto però che belle le nuove luci dell’ostello della gioventù?

Falck farà le pale a Taranto, troppi problemi su Brindisi. Avete visto però che belle le nuove luci dell’ostello della gioventù?

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Falck e Yilport hanno siglato un accordo per la costruzione e operatività dei parchi eolici. Nel comunicato si usa il plurale, quindi si deve immaginare ci si riferisca sia a Kailia che ad Odra, ma la speranza è che almeno per Kailia il business possa rimanere, almeno in parte, a Brindisi. Di seguito la nota stampa ed a seguire un nostro commento.

“Siglato un Memorandum d’Intesa per l’apertura di un tavolo tra Falck Renewables e BlueFloat Energy con Yilport Taranto S.C.C.T.
L’obiettivo è raggiungere un accordo sulle modalità di utilizzazione a titolo esclusivo di un’area del Terminal Multipurpose del Porto di Taranto, per portare avanti le attività legate alle fasi di costruzione e di operatività dei progetti di eolico marino galleggiante che le due società energetiche stanno sviluppando in partnership paritetica. L’oggetto del Memorandum è il potenziale utilizzo di un’area del Terminal Multipurpose per lo sbarco, lo stoccaggio, la costruzione e l’assemblaggio delle piattaforme galleggianti e delle turbine eoliche in banchina. Le aziende hanno costituito un gruppo di lavoro che svilupperà in dettaglio i contenuti dell’accordo definitivo per la concreta utilizzazione e valorizzazione dell’area che consentirà a Falck Renewables e BlueFloat Energy di programmare tutte le attività e a Yilport Taranto S.C.C.T di valorizzare l’operatività completa del Terminal. Carlo Carbone, vicepresidente CdA Yilport Taranto S.C.C.T sottolinea “l’importanza della sinergia con Falck Renewables e BlueFloat Energy per il Terminal e per l’intero Porto di Taranto. Il progetto valorizza la funzione Multipurpose del Terminal e rappresenta un passo del percorso per riportare il porto di Taranto al ruolo di piattaforma logistica strategica nel Mediterraneo, a supporto del sistema economico italiano valorizzando la filiera locale”. “Quello di Taranto – commenta Kseniia Balanda, direttore eolico marino Italia della partnership Falck Renewables – BlueFloat Energy – è il primo porto con cui prendiamo un impegno perché l’area jonica, dal punto di vista logistico e strategico, può consentirci di avviare al meglio i cantieri connessi alla realizzazione dei progetti di eolico marino galleggiante in Italia. È nostra intenzione contribuire alla definizione di una strategia per la riconversione e la specializzazione dei porti italiani per questo tipo di impianti, sviluppando filiere locali, posti di lavoro e competenze attraverso formazione e collaborazioni con università e centri di ricerca. Questo è il primo di una serie di impegni che stiamo prendendo con il territorio al fine di co-sviluppare progetti concreti attraverso percorsi condivisi”.

 

Purtroppo le incertezze legate ai tempi di completamento del banchinamento di Capo Bianco, ai limiti del cono d’atterraggio e la penuria di aree retroportuali disponibili ha spinto Falck nelle braccia di Taranto. Se dovessero essere confermati questi concreti timori, migliaia di posti di lavoro promessi per il territorio sfumerebbero a tutto vantaggio di Taranto, mentre a Brindisi rimarrebbero solo le briciole per le attività manutentive e l’impatto paesaggistico.

Eppure il sindaco Rossi e il PD cittadino avevano puntato tutte le loro fiches su questo investimento: “Porterà 1.500 posti per 6 anni, e poi 400 a regime”, disse enfatico Rossi. Altro che gas. Tanto che il sindaco dichiarò anche che il deposito Edison non avrebbe dovuto essere collocato a Costa Morena perché quell’area avrebbe potuto ospitare la base operativa di Falck, oltre che il traffico merci legato alla Zfd di Enel.

Si fosse seguita la linea del “ben-altro-luoghismo” del sindaco sull’utilizzo di Capo Bianco e Costa Morena, adesso non avremmo proprio nulla, né Edison né il resto.

Eppure a marzo mettemmo in guardia sul fatto che Falck, a seguito delle numerose problematiche emerse, stesse guardando in direzione Taranto; tesi preannunciata da Claudio Stefanazzi, capo di gabinetto di Emiliano. Il sindaco ci rispose che non gli risultavano questi ricami. Otto mesi dopo tali “ricami” sono diventati spine nel fianco di un primo cittadino che pare sempre più solo e “bruciato” dalle numerose sconfitte e divisioni che stanno fiaccando la città. Il problema è che chi vorrebbe sostituire Rossi ha idee simili, se non più radicali ancora.

Ma pensando alle cose serie: avete visto che belle le nuove lampadine dell’ostello della gioventù?