Home Cronaca Fp Cgil: “Il collasso del pronto soccorso è il segno più tangibile del fallimento organizzativo dell’Asl Brindisi”
Fp Cgil: “Il collasso del pronto soccorso è il segno più tangibile del fallimento organizzativo dell’Asl Brindisi”
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Fp Cgil: “Il collasso del pronto soccorso è il segno più tangibile del fallimento organizzativo dell’Asl Brindisi”

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BRINDISI – La FPCGIL Dirigenza medica e Sanitaria Brindisi non può rimanere silente di fronte al grido di dolore levatosi dagli operatori sanitari del PS del P.O. “A. Perrino”. Piena solidarietà deve essere espressa nei confronti di costoro che, con il coraggio, lo spirito di servizio e il senso del dovere che deve caratterizzare ogni funzionario pubblico, hanno dato notizia agli organi competenti dell’ultimo di una, ormai sconcertante, lunga catena di episodi sintomatici (eventi sentinella) della perdurante gravissima criticità organizzativa dei PPSS dell’ASLBR legata a tre concause: organico medico ridotto ai minimi termini (ed allo stremo delle forze, ma con grande risparmio economico dell’ASLBR) con 7 medici al PS di Brindisi (di cui 1 con contratto a ore, 2 con contratto a tempo determinato) a fronte dei 23 previsti dal piano del fabbisogno di personale (31 considerando anche il fabbisogno stimato per l’emergenza pandemica), 1 medico nel PS di Francavilla a fronte dei 10 previsti ed uno nel PS di Ostuni a fronte dei 9 previsti; iperafflusso di pazienti nel PS brindisino (per inadeguatezza delle strutture territoriali nella gestione delle cronicità, inadeguatezza dell’organico medico del SEUS 118 che ha recentemente portato alla chiusura alla soppressione di auto mediche e PPIT per cui anche i percorsi di emergenza urgenza territoriale sono, di fatto, inadeguati e tendono sempre più all’esclusione dei PPSS di Ostuni e Francavilla dalla rete dell’emergenza); strutture e servizi ospedalieri insufficienti a garantire l’assistenza idonea nei tempi adeguati ai pazienti (dal ridotto numero di posti letto all’assenza della radiologia interventistica).

Il collasso del PS brindisino è il segno più tangibile del fallimento organizzativo dell’ASLBR, un’azienda ospedalocentrica, con strutture sanitarie mastodontiche che, pur pensate in termini di concentrazione ed economia di scala, sono divenute quasi concentrazionarie per lavoratori ed utenti; un’azienda, però, che rischia concretamente di sottoporsi alla ulteriore ospedalectomia dei presidi di Ostuni e Francavilla- a causa della gravissima carenza di organico medico-infermieristico dei rispettivi PPSS, servizi di Anestesia e Rianimazione, Radiologie, Cardiologie, Chirurgie generali, Ortopedie sono, di fatto, in difficoltà estrema nella gestione sia delle urgenze emergenze sia della domanda di salute proveniente da pazienti fragili e cronici che tentano di accedere ai servizi ospedalieri.

Vittime designate di questa mala organizzazione che aumenta enormemente il rischio clinico e sclerotizza la grave disuguaglianza di salute che grava sul territorio brindisino, sono, naturalmente, le persone massimamente vulnerabili, i pazienti in condizioni critiche e tra questi gli indigenti, quelli dell’articolo 32 della Costituzione: per queste persone la non tempestività delle diagnosi, dei controlli, delle prestazioni ambulatoriali, le interminabili liste di attesa acuite da servizi territoriali marginalizzati e, a loro volta, gravemente carenti (a partire dal crescente numero di aree di medicina generale e di pediatri di libera scelta vacanti, passando per la chiusura di PTA, per arrivare alle carenze della medicina carceraria, dell’assistenza psichiatrica, dell’assistenza specialistica territoriale), non possono non tradursi in emergenze che ingolfano il Pronto soccorso oppure nel ricorso all’indebitamento per le cure private o fuori regione.

Vittime, però, lo sono anche gli operatori sanitari: tra inedite forme di precarietà, acquisto di prestazioni sanitarie presso agenzie interinali (nel caso delle vaccinazioni di massa, ad esempio) o presso operatori imprenditori di loro stessi (medici in pensione, senza competenze specifiche, assunti a partita iva, gettonisti), imposizione di lavoro gratuito e, spesso anche, forzato in turni massacranti (vedasi l’eccedenza oraria massiccia, l’accumulo di ferie residue degli operatori sanitari ogni anno, la richiesta di prestazioni aggiuntive non pagate tempestivamente, gli ordini di servizio comminati ad horas, sotto la minaccia di denunce alla procura in caso di inosservanza o di procedimenti disciplinari, per la copertura di servizi gravemente deficitari come i PPSS di Ostuni e Francavilla), eccesso di burocratizzazione e gerarchizzazione del lavoro, riduzione delle competenze in un’organizzazione simil tayloristica, continue vessazioni, ricatti, mobbing, sessismo, aumento del contenzioso, come possono non essere considerati vittime anche i lavoratori dell’ASLBR? Come possono non tentare la fuga anche loro (insieme ai pazienti) verso una sanità privata o in altra Regione?

Cristian Luca Ghezzani

Responsabile Provinciale FP CGIL Brindisi Dirigenza medica e sanitaria SSN