Home Politica Torchiarolo, Arpa: “I sindaci sbagliano, superamenti Pm10 frutto delle biomasse come detto dal CdS. Si dia esecuzione al Piano di risanamento”
Torchiarolo, Arpa: “I sindaci sbagliano, superamenti Pm10 frutto delle biomasse come detto dal CdS. Si dia esecuzione al Piano di risanamento”
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Torchiarolo, Arpa: “I sindaci sbagliano, superamenti Pm10 frutto delle biomasse come detto dal CdS. Si dia esecuzione al Piano di risanamento”

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TORCHIAROLO – «Bisogna stare attenti nel dire determinate cose. Arpa non partecipa a polemiche sterili». Il direttore generale dell’Agenzia regionale per l’ambiente, Vito Bruno, replica così alle polemiche innescate dall’ex sindaco di Torchiarolo Flavio Caretto e dall’attuale sindaco Elio Ciccarese, i quali hanno legato i superamenti dei limiti di legge di Pm10 – registrati dalla centralina di via Don Minzoni – alla ripresa a pieno regime della centrale Enel di Cerano, come attestato dal +124% di carbone movimentato in porto nel 2022 rispetto al 2021. Una posizione, quella dei sindaci, in antitesi con quella di Arpa, che nella nota stampa aveva specificato che «questo superamento è attribuibile alla nota fenomenologia delle emissioni da combustione di biomassa».

«I sindaci – afferma Bruno – dovrebbero conoscere bene la sentenza del 2018 del Consiglio di Stato perché il Comune di Torchiarolo si è costituito in giudizio. Ebbene, il Consiglio di Stato, in quella occasione, ha confermato quello che diceva Arpa circa il contributo delle biomasse, affidando perdipiù la verificazione dei dati anche ad un soggetto esterno quale l’Università Federico II di Napoli. Quelle emissioni da biomasse non vengono solo dalle bruciature delle sterpaglie ma anche dai caminetti». Per Bruno, piuttosto, «il Comune di Torchiarolo, così come statuito dal Consiglio di Stato, deve dare attuazione al Piano di risanamento proposto dalla Regione Puglia, perché in questo modo ci saranno ulteriori miglioramenti». Per il direttore di Arpa il peggioramento della qualità dell’aria «può dipendere da tanti fattori, anche dal meteo» e comunque «la ricerca del Cnr dice che l’incremento delle polveri sottili collegabile alle combustioni di biomasse è riscontrabile a livello nazionale». Pertanto per Bruno «non c’è nulla di anomalo in quello che sta accadendo a Torchiarolo, dove c’era già una situazione particolare», anche perché «nel 2022 si sono registrati solo tre giorni di sforamenti in più rispetto al limite di 35 giorni». Inoltre, aggiunge il direttore, «anche se in altre località non c’è stato un superamento dei limiti dei 35 giorni, si è comunque registrato un aumento delle concentrazioni di Pm10».

A Torchiarolo, ricorda Bruno, «esiste una serie storica consolidata» in quanto i maggiori sforamenti «si registrano sempre di inverno e noi abbiamo evidenze che tra dicembre e gennaio ci sono stati molti superamenti».

Ad ogni modo, Arpa resta attenta rispetto a quello che accade nella centrale. «Enel – conclude Bruno – è stata sottoposta ad un riesame dal ministero: in quella sede proprio Arpa, assieme alla Regione, ha chiesto e ottenuto dal ministero la riduzione di tutti i limiti sulle emissioni. Adesso ci sono quindi limiti più bassi che vigono da agosto 2021».