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Zes, su Brindisi dieci istanze di investimento. Ma il predissesto blocca il kit localizzativo
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Zes, su Brindisi dieci istanze di investimento. Ma il predissesto blocca il kit localizzativo

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BRINDISI – Confindustria Brindisi ha organizzato l’ennesimo momento di approfondimento sulle opportunità che le zes rappresentano per il territorio, assurgendo sempre più al ruolo di collettore degli interessi in campo e di propulsore dello sviluppo. Una Confindustria che conta 250 associati per un ammontare di quasi 12.000 occupati, con 71 nuove associate nell’ultimo anno. «Siamo una provincia importante – ha ricordato in apertura il presidente degli industriali brindisini, Gabriele Menotti Lippolis – e rappresentiamo il motore dello sviluppo della Regione, vantando la presenza di 15 multinazionali, con alcune partecipate dello Stato che devono reinvestire qui».

All’iniziativa, svoltasi presso la sede dell’associazione degli industriali, ha presenziato il commissario della Zes Adriatica, Manlio Guadagnuolo, richiamando una straordinaria partecipazione. L’evento ha infatti consentito agli imprenditori interessati di incontrare – a margine della conferenza illustrativa delle agevolazioni fiscali e amministrative – il commissario per discutere delle proposte di investimento in area zes.

«Stiamo riscontrando – ha affermato Guadagnuolo – grandissimo interesse da parte degli imprenditori, la sfida sta diventando sempre più entusiasmante. Abbiamo ricevuto circa 60 istanze, di cui 40 per il rilascio dell’autorizzazione unica e 20 comunicazioni preventive. Su Brindisi abbiamo ricevuto 4 istanze di autorizzazione unica e 6 comunicazioni preventive. Brindisi è partita più a rilento ma adesso sta prendendo pesantemente piede, vantando l’area zes più importante ed estesa. Ad oggi è a Termoli che abbiamo autorizzato l’investimento più rilevante. Un investimento da 70 milioni proposto da una multinazionale americana che produce pastiglie per auto. A Brindisi, invece, le istanze sono pervenute nel manifatturiero, nella logistica e nei servizi».

L’autorizzazione unica ha sostituito le 34 autorizzazioni richieste prima. Oggi basta presentare una istanza allo sportello unico digitale ed il commissario indice la conferenza di servizi con termini perentori di massimo 45 giorni e silenzio assenso. Oltre a ciò, c’è un ampio ventaglio di agevolazioni fiscali, con la architettata possibilità – in fase di discussione con la Regione – di cumulare agli incentivi previsti dal governo anche un ulteriore 15% di premialità attraverso la fruizione di fondi Por. Ma la nuova sfida è quella di rafforzare tali sgravi attraverso l’istituzione da parte dei Comuni dei kit localizzativi, così da abolire in area zes Imu e Tari e da abbattere gli oneri di concessione. Come fatto rilevare dal presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Brindisi, Barbara Branca, questa opportunità difficilmente potrà essere sfruttata da enti in predissesto quale quello di Brindisi. Uno svantaggio competitivo che si aggiunge a quello determinato dalla presenza della abnorme area Sin che cannibalizza quasi l’intera zona industriale, comportando aggravi di costi per gli investitori, costretti – come ricordato dal presidente dell’Asi, Vittorio Rina – a «caratterizzare, procedere con l’analisi di rischio e infine bonificare». Branca ha riferito al commissario che «a Brindisi tanti clienti si scontrano con il grosso problema costituito dal Sin» e ha chiesto allo stesso quali interventi possa mettere in campo in termini di semplificazioni – e forse anche agevolazioni – in modo da compensare il grave svantaggio vissuto dalla città. Domanda che però non ha ricevuto risposta.

Il presidente di Confindustria Lippolis, dal canto suo ha spiegato la ratio dell’iniziativa, pungolando la politica: «Abbiamo voluto organizzare incontri operativi One to One senza passerelle e politica. Imprenditori e consulenti non hanno il tempo di fare chiacchiere. Ci piacerebbe essere ascoltati di più quando si parla di pianificazione e sviluppo, vedi il caso del Dpp sul quale le associazioni di categoria non sono state ascoltate». Rispetto alla possibilità che il commissario avrà di riperimetrare le aree zes, Lippolis ha aggiunto: «Commissario, hai oltre 250 ettari a disposizione per la riperimetrazione: ti chiediamo di studiare bene i casi e di valutare anche i progetti di piccoli imprenditori che domani potranno crescere e dare vita a grandi aziende. Vedete il caso della Deghi, che oggi ricopre un ruolo importante nel commercio online».

Anche il presidente dell’Asi, Vittorio Rina, ha chiesto di poter sfruttare i superpoteri del commissario per superare i problemi generati dal fatto che l’area industriale di Brindisi è fagocitata quasi totalmente nel Sin. Tra l’altro le varie operazioni di caratterizzazione, analisi di rischio e bonifica «oggi non possono essere fatte con soldi pubblici ma solo dal proprietario del sito, che non è quasi mai quello che ha contribuito all’inquinamento», ha sottolineato Rina. «Vorremmo – ha aggiunto – sfruttare appieno i 480 ettari di zes, sarebbe una grande cosa. Ho incontrato tantissimi imprenditori, anche esteri, ma il 95% di loro è interessato solo alla produzione di energia da fotovoltaico. Probabilmente è legato alla narrazione sul Sin: c’è una sorta di ritrosia da parte degli imprenditori a venire qui. Certo, nella zona industriale sono insediate 257 imprese, ma c’è bisogno di nuovi investimenti». Rina, a proposito delle varie difficoltà da affrontare, ha ricordato che «a Francavilla, su 100 ettari di conglomerato industriale, 25 sono dell’Asi, e questi ettari in passato li abbiamo venduti agli imprenditori. Nel 2015, però, è stato posto il vincolo del rischio idrogeologico e l’Asi ha dovuto riprendersi i lotti e ha dovuto restituire il denaro agli imprenditori». Un assist che Lippolis ha colto, puntando il dito contro «qualche amministrazione che voleva bloccare quell’area Asi a vantaggio della zona industriale, dove i prezzi sono ancora eccessivi».

Tornando alle zes, un altro settore sul quale Guadagnuolo sta spingendo è quello turistico. Il commissario ha fatto sapere che sta lavorando affinché possano prendere piede anche investimenti nel campo della ricettività: «Mancano posti letto per turisti, aprirò a questa possibilità senza sprecare suolo, avvantaggiando quindi la riqualificazione di vecchie strutture dismesse». Tra l’altro, per alcuni investimenti importanti si sta sperimentando, anche su Brindisi, una «pre-conferenza di servizi, convocando preliminarmente i vari enti per dirimere prima le questioni e raccogliere le preventive indicazioni degli enti». Così, ha proseguito, «la Soprintendenza, per esempio, in fase di conferenza di servizi rilascerà il proprio parere positivo già al decimo giorno e non più un parere negativo al quarantacinquesimo». Infine, per incentivare le comunità energetiche in area zes si sta valutando l’eliminazione del limite fissato ad un megawatt per la produzione di energia da fonti rinnovabili.