Home Politica Siamo su Scherzi a parte: Rossi detta l’agenda alla destra
Siamo su Scherzi a parte: Rossi detta l’agenda alla destra
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Siamo su Scherzi a parte: Rossi detta l’agenda alla destra

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BRINDISI – Forza Italia ha fatto mancare in aula il numero legale, tanto da costringere il presidente del consiglio a sospendere la seduta. Dopo una lunga interruzione, i consiglieri del partito azzurro si sono palesati, adducendo – attraverso il capogruppo Cosimo Elmo – la scusa di una riunione interna che si sarebbe protratta per più tempo rispetto al preventivato. Un alibi smascherato dal primo cittadino stesso, che incalzato dalle opposizioni, ha parlato chiaramente di «frizioni», «difficoltà», «diversità di vedute su molti argomenti», «inesperienza» ed «eccessi di gioventù». «La cultura di governo – ha ricordato Marchionna – non si impara con un corso di politica accelerato». Una spiegazione che non ha convinto l’ex sindaco Rossi, che ha evidenziato come tra le fila di Forza Italia ci siano politici navigati come il capogruppo Elmo e Di Donna. La ragione dello scontro sarebbe legata all’aspettativa dei forzisti di ottenere un posto nel cda della Stp. Il sindaco, al contrario, ha intenzione di indicare Pasquale D’Agnello. «Probabilmente – ha riconosciuto Marchionna – Forza Italia ha voluto mandarmi un messaggio». Non è la prima volta che i forzisti assumono posizioni antitetiche rispetto a quanto professato nel recente passato. Tanto da aver indotto Rossi a manifestare la propria condivisione totale rispetto ai nuovi indirizzi del partito azzurro ed a chiedersi se sia «la stessa Forza Italia che affermava che ero quello del ‘no’ che voleva distruggere il porto». A confermare la piena sintonia tra maggioranza e opposizione sulla visione di sviluppo del porto è giunta la votazione all’unanimità (con la sola astensione del consigliere Mevoli di FdI) della mozione presentata dal leghista Saponaro, con la quale si impegna il sindaco a chiedere l’istituzione dell’Autorità portuale salentina (quindi lo scorporo da Bari, ndr) in tutti i tavoli istituzionali e ministeriali. Oltre al voto favorevole dell’intero consiglio comunale, la mozione ha incontrato anche il favore del primo cittadino. Il presidente degli Operatori portuali salentino, sul punto, ha espresso invece riserve in quanto «rendere oggi il porto di Brindisi indipendente, con i costi che ci sono da sostenere, tra i quali quelli per la security, e con le entrate provenienti dal carbone destinate ad azzerarsi, è utopia. L’Autorità portuale di Brindisi, infatti, non sarebbe sostenibile dal punto di vista economico-finanziario, dato che il porto ha perso i traffici che lo rendevano ricco. Probabilmente adesso siamo arrivati al punto in cui è il porto di Brindisi a necessitare delle risorse provenienti dal porto di Bari». Considerazioni che evidentemente non hanno fatto breccia nella maggioranza.
Il primo cittadino, nel suo intervento, ha anche fatto riferimento alla vicenda di Enel. «Ho la certezza – ha tuonato Marchionna – che Enel voglia abbandonare l’area industriale dopo averla compromessa per tanti anni. Se Enel pensa di poter andare via impunemente, sappia che ha sbagliato perché io chiederò al Governo che venga spenta e dismessa la centrale e che vengano bonificati i terreni».