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Sgominato dalla Finanza un traffico internazionale di oloturie. Un arresto anche a Brindisi
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Sgominato dalla Finanza un traffico internazionale di oloturie. Un arresto anche a Brindisi

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Passa anche per Brindisi il traffico internazionale di oloturie, conosciuti come “cetrioli di mare”, molto preziosi sia per i bracconieri ittici e per il sistema di broker che ne cura l’esportazione in Cina, dove il valore delle oloturie essiccate raggiunge anche 700 euro al chilo, con punte di 3mila.
Nella mattina di oggi, 20 maggio, le Fiamme Gialle aeronavali di Taranto hanno dato attuazione a un’ordinanza esecutiva di misure cautelari personali, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo jonico, nei confronti di 21 persone, 9 delle quali in carcere e 12 agli arresti domiciliari: sono ritenuti responsabili, a vario titolo, delle ipotesi di reato di associazione per delinquere e disastro ambientale.
In città è stato arresto un 50enne cinese che nella sua abitazione avrebbe allestito un laboratorio artigianale per l’essiccazione e l’impacchettamento delle oloturie. Le indagini, anche di natura tecnica, avviate già nel 2021 e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito ai Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Taranto di rivelare come gli indagati avrebbero fatto parte di un’organizzazione operante nelle provincie di Brindisi, Taranto e Bari, dedita in modo continuativo alla cattura e lavorazione delle oloturie, finalizzate alla successiva esportazione, determinandone la graduale scomparsa dal litorale jonico.