Home Economia e lavoro Porto INTERVISTA – Il Segretario generale: “Entro due anni avremo un porto all’avanguardia, ma basta ostilità delle istituzioni”
INTERVISTA – Il Segretario generale: “Entro due anni avremo un porto all’avanguardia, ma basta ostilità delle istituzioni”
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INTERVISTA – Il Segretario generale: “Entro due anni avremo un porto all’avanguardia, ma basta ostilità delle istituzioni”

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BRINDISI – Intervista a Tito Vespasiani, Segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale.

Partiamo dalla notizia delle ultime ore, ovvero il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il quale sostiene che per la realizzazione del pontile a briccole basta un adeguamento tecnico funzionale e non è necessaria una variante al Piano Regolatore Portuale.

“Sì, il parere richiamato afferma che l’opera costituisce soltanto una funzionalizzazione dell’area e non comporta una modifica sostanziale, un cambio di destinazione o una modifica geometrica della linea delle banchine. Pertanto il Consiglio suggerisce di procedere con un adeguamento tecnico funzionale, in quanto si tratta di una modifica minore. E’ la linea che abbiamo sempre sostenuto noi: tra l’altro adesso si potranno sfruttare le introduzioni di snellimento procedurale inserite nel DL Semplificazioni, pensate soprattutto per gli ATF. Attendiamo adesso il parere definitivo del CSLLPP”.

Questo parere del CSLLPP schiude scenari interessanti anche per le altre opere bloccate dalla burocrazia difensiva?

“In effetti il Consiglio si è espresso anche sulla vasca idrica da realizzare a Costa Morena Est, affermando anche in questo caso che non è necessaria alcuna modifica del Prp, trattandosi di funzionalizzazione dell’area. Potremo quindi procedere subito con la conferenza di servizi approvativa del progetto. In questo caso viene totalmente smentito il Provveditorato per le Opere pubbliche, e questo probabilmente consentirà di sbloccare anche altre opere minori come la realizzazione dell’infopoint presso la stazione marittima”.

Un altro punto fermo fissato dal Consiglio Superiore riguarda la conferma che l’area di Costa Morena Ovest è ritenuta legittimamente idonea al traffico passeggeri.

“Infatti non ho capito cosa intende dire chi eccepisce che su quell’area il traffico passeggeri si svolge in deroga. Esiste un regolamento della Capitaneria di porto risalente al 2004 che stabilisce che le navi traghetto e le navi ro-ro devono ormeggiare prioritariamente a Costa Morena Ovest. Non si capisce pertanto dove sia scritto che quella funzione dell’area sia intesa come provvisoria. Mi si dovrebbe dire quale sarebbe il luogo destinato ai traghetti…”.

Anche per interventi coerenti con il Prp avete incontrato parecchie resistenze: a che punto è l’iter per la realizzazione della vasca di colmata?

“Abbiamo completato l’aggiornamento delle caratterizzazioni, così come richiestoci dalla Commissione tecnica Via. I risultati acquisiti li abbiamo inviati al Ministero e adesso provvederemo a inviarli anche al Comune. Sostanzialmente è emerso che non ci sono state variazioni rispetto ai risultati già in nostro possesso, anche perché non è che i sedimenti cambiano classificazione nel giro di pochi anni. Abbiamo speso 450.000 euro per rispettare questa prescrizione: dico semplicemente che per altri porti come Taranto e Piombino, il fatto che le caratterizzazioni fossero scadute non ha comportato un fermo dell’approvazione progettuale ma è stata data una prescrizione secondo la quale, prima di procedere alla movimentazione delle sabbie, deve essere ripetuta la caratterizzazione. C’è stato qualcuno che ha insistito per questo rinnovo delle caratterizzazioni: non so sinceramente che cosa si aspettassero, perché la qualità delle sabbie è difficile che possa cambiare nel giro di pochi anni; ci vogliono centinaia di anni perché degradi il livello di inquinamento. Si è trattato di uno scrupolo che è costato tempo e risorse. Tutte le altre questioni sollevate, ovvero quelle riguardanti la zona di protezione dei volatili, la foce del fiume non sono state valutate dalla Commissione. Ci aspettiamo pertanto che adesso si proceda spediti, perché quest’opera strategica consentirebbe la realizzazione di dragaggi, di accosti e la messa in sicurezza delle sabbie, che altrimenti si disperdono. Credo che il Sindaco in testa debba battersi per la realizzazione di queste opere. E’ inutile continuare a proporre per la vasca di colmata soluzioni inattuabili come la sua realizzazione a Capobianco. Ed a proposito di quest’area, non è possibile neppure immaginare lì lo spostamento della Marina Militare, perché non esiste una loro volontà a traslocare. E’ un vecchio argomento chiuso: nessuno può costringerli a farlo. Basta con ostilità, pregiudizi, con questo ‘benaltrismo’: concentriamoci sui progetti già cantierabili e non su discorsi da spiaggia”.

Rivendicate anche una certa attenzione per l’ambiente, contrariamente a quanto ritiene parte della cittadinanza.

“Informo chi ci considera soltanto pianificatori di colate di cemento armato che la competitività dei porti si gioca anche sui campi della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione, e su questi noi siamo all’avanguardia. Entro novembre tutti i porti del sistema avranno il monitoraggio in tempo reale di tutta la matrice ambientale che riguarda il porto, che copre la qualità dell’aria e quella delle acque. Se tutti gli interventi strategici pensati per il porto di Brindisi e già finanziati dovessero essere realizzati, nel giro di 2 anni il porto di Brindisi sarebbe all’avanguardia a livello nazionale; avrebbe tutto”.

Data la sua esperienza pluriennale, in ultimo quella che l’ha vista ricoprire il ruolo di Segretario Generale del porto di Ancona per due lustri, le chiedo: ha mai assistito a qualcosa di simile a quello che sta accadendo a Brindisi, con Comune, Regione e Provveditorato allineati contro le opere e il Consiglio Superiore a sconfessarli, almeno per quanto concerne le briccole?

“I rapporti tra Autorità e Comune non sempre vedono unità di visioni, ma la dialettica è normale, purché poi si arrivi a una sintesi, a un compromesso teso a conciliare le esigenze. Sulle opere strategiche, però, secondo la mia esperienza, quando si va in Commissione Via o in Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il Presidente dell’Autorità portuale e il Sindaco solitamente sono entrambi in sala d’attesa ad aspettare impazientemente un parere favorevole. E’ sempre difficile farsi approvare i progetti: già lo è quando tutti gli enti sono concordi, figuriamoci quando i progetti sono accompagnati da dubbi e perplessità, perché in quest’ultimo caso l’ente decisore va in difficoltà e si rischia di perdere i finanziamenti”.