Home Editoriale Il fallimento di Emiliano e Lopalco si abbatte sulla vita di studenti e lavoratori pugliesi
Il fallimento di Emiliano e Lopalco si abbatte sulla vita di studenti e lavoratori pugliesi
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Il fallimento di Emiliano e Lopalco si abbatte sulla vita di studenti e lavoratori pugliesi

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BRINDISI – Nonostante Emiliano abbia scelto di affidarsi ad un super esperto come l’epidemiologo Lopalco, i pugliesi stanno pagando sulla propria pelle le conseguenze di un sistema di tracciamento – per stessa ammissione di Lopalco – che non regge l’urto. Eppure la Puglia registra 198 contagiati ogni 100.000 abitanti (tra i più bassi in assoluto), ha un indice Rt in media con quello nazionale (1,65 qui, 1,7 quello italiano), ha un’occupazione dei posti letto di Terapia Intensiva del 22% e dei posti letto totali del 30% (in Italia la media è rispettivamente del 27% e del 34%).

Quello che proprio non funziona, tanto da costringere – come ammesso da Lopalco – a chiudere tutte le scuole è il sistema di tracciamento e monitoraggio. Tra i 21 criteri, infatti, oltre a quelli enunciati vi sono anche il tracciamento dei contatti, il numero di tracciatori, la diagnosi rapida, la percentuale di positivi su casi testati, la conoscenza dei dati su positivi e ricoverati, il monitoraggio delle RSA e delle strutture sociosanitarie, il numero di focolai. Tutti criteri che testano l’efficienza del servizio sanitario messo in campo dalle regioni e che in Puglia non può che essere considerato deficitario se ancora adesso si sta provvedendo ad istituire in provincia di Brindisi (e non solo) le Usca e se ancora ad ottobre sono stati segnalati problemi nel processare i tamponi in tempi ragionevoli. Già, la provincia di Brindisi, quella che fa registrare l’Rt tra i più alti d’Italia, che dispone del minor numero di posti letto per abitante in Puglia, che si avvale di un ospedale promiscuo Covid-no Covid come il Perrino che si è dimostrato inadatto a svolgere quel ruolo e che non può disporre appieno delle nuove 28 postazioni di terapia intensiva. Diciamo questo perché il Premier Conte ha annunciato che saranno possibili ulteriori restrizioni per alcune province ad alto rischio. E per quanto detto innanzi, non ci stupiremmo se Brindisi, di gran lunga la Cenerentola di Puglia a livello sanitario, passasse da arancione a rossa.

Quello pugliese, purtroppo, è l’esempio plastico di come una cattiva gestione politica riverberi pesantemente i suoi effetti sulla vita dei cittadini. In questo caso dei gestori di locali beverage and food, costretti a chiudere per colpa delle inefficienze della Regione, ma anche degli studenti e delle famiglie, che non potranno vivere una vita (scolastica) normale perché chi li governa non riesce a gestire il monitoraggio della popolazione e preferisce chiudere tutti a casa. E fa nulla che il Comitato tecnico scientifico lanci un allert sugli effetti nefasti della chiusura delle scuole sulla salute dei ragazzi.

Facile fare così. Tanto a pagare sono gli ultimi, quelli senza santi in Paradiso.