Home Editoriale Le bugie di Rossi & co. sconfessate dai verbali, il Maalox per i brindisini e l’eredità di Giuffrè che ha cambiato la storia
Le bugie di Rossi & co. sconfessate dai verbali, il Maalox per i brindisini e l’eredità di Giuffrè che ha cambiato la storia
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Le bugie di Rossi & co. sconfessate dai verbali, il Maalox per i brindisini e l’eredità di Giuffrè che ha cambiato la storia

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BRINDISI – Il Sindaco e la sua Amministrazione dopo essersi visti sventolare in faccia il cartellino rosso dall’arbitro che loro stessi hanno chiamato in causa, adesso si comportano come chi, tanto, aveva già deciso autonomamente di uscire dal campo. Anzi, a leggere le dichiarazioni del Sindaco e del Segretario del Pd, il verdetto del Commissario ad acta sembra una vittoria. Così ovviamente non è: per fortuna ci vengono incontro i numeri ed i verbali degli incontri tenutisi in questi giorni. Certo è che non ammettere la sconfitta politica, morale, umana e continuare a ostentare sicumera con la consueta tracotanza fa davvero pensare che “i nostri” siano in uno stato di trance preoccupante per i cittadini.

Il Sindaco si chiede perché il dirigente ai Servizi Finanziari adesso abbia espresso parere favorevole. Una domanda che per la semplicità della risposta sembra una presa in giro. Ad ogni modo, se proprio il Sindaco vuole sentirselo dire, il dirigente ha espresso parere favorevole perché lo schema di bilancio del Commissario recepisce puntualmente tutte le eccezioni sollevate dal tecnico. Emblematica è la frase del Commissario riportata nel verbale inerente l’incontro con i dirigenti: “Sposo appieno la tesi del dirigente Simeone: è doveroso mantenere il bilancio in un contesto di LEGALITA’, attenendosi a parametri di prudenza per creare un bilancio rigoroso”. Non all’acqua di rose, dunque, come quello che pretendeva di approvare il Sindaco, anche contro la volontà del suo Assessore al Bilancio.

Il Commissario, semplicemente, ha utilizzato come direttrice il Piano di rientro pluriennale approvato dall’Amministrazione comunale nel gennaio scorso. Lo stesso Piano di riequilibrio che la maggioranza voleva forzare e che il dirigente e il Commissario hanno evitato che venisse disatteso. Altro che “Il Commissario ha riconosciuto la bontà del nostro lavoro”.

Qualcuno dalla maggioranza sfotte prescrivendo del Maalox agli “oppositori”. Visti l’innalzamento al massimo di tutte le tasse (anche della Tosap per il 2021), i problemi all’interno della BMS (dei quali il Sindaco continua a non parlare come se, mettendo la testa sotto la sabbia, possano scomparire), i tagli ai servizi sociali e l’aumento del costo di lampade votive, bollini delle caldaie, ecc, il Maalox più che altro servirebbe ai brindisini. Ma magari il Comune ha pensato a una convenzione con il privato che gestirà le Farmacie comunali per una capillare e necessaria distribuzione. E a proposito di Farmacie comunali, il Sindaco si chiede perché Simeone si ostini a non riconoscere in bilancio l’avvenuta vendita. La risposta, come sempre, è nel verbale, dove viene riportato: “Il dott. Giangrande (il Commissario ad acta, ndr) sottolinea come la circostanza dell’offerta pervenuta non rappresenti una garanzia di vendita…”. Quindi il Sindaco dovrebbe chiederlo prima ancora al Commissario. Ma si sa, in città, oltre al Sindaco, sono in pochi a capire come va il mondo. Tra questi ovviamente ci sono tutte le iscrittE e gli iscritti (prima le donne) e le simpatizzantE (si può dire?) e simpatizzanti del suo movimento di riferimento. Scusate la digressione ma l’accusa di sessismo è dietro l’angolo.

È interessante come dal verbale emerga una diversità di vedute tra la vecchia guardia rappresentata dai dirigenti Roma (che, ad esempio, parteggiava per un maggiore temporeggiamento rispetto all’approvazione del bilancio della BMS) e Del Citerna e dal Segretario generale Greco da una parte e i nuovi dirigenti Simeone e Corvace dall’altra.

Mentre il Commissario ha preteso di seguire la linea di Simeone e del Piano di rientro, infatti, Greco ha spinto affinché quel Piano potesse essere tenuto in parziale considerazione dato che con il Covid sarebbe stato a breve rivisto. Il Commisario ha quindi dovuto precisare, di rimando, che a causa del Covid i comuni hanno beneficiato di contributi extra dallo Stato e dalla Regione e che l’emergenza va considerata per il 2020, mentre per il 2021 e 2022 bisogna tornare alle misure ordinarie (ovvero quelle previste nel Piano di rientro).

E ancora, mentre Corvace, sul contributo Ager per la discarica di Autigno pari a 1 mln di euro ha chiaramente specificato che l’istanza di finanziamento è risalente al maggio 2019 e che aveva suggerito di togliere quella cifra dal bilancio data l’aleatorietà, Roma sollecitava l’inserimento della cifra visto l’imminente incontro con Emiliano. A quel punto il Commissario ha dovuto rappresentare nuovamente la possibilità che quel contributo possa non arrivare dalla Regione. D’altronde è da anni che si inseriscono i 2,7 milioni di Autigno senza riscontri nella realtà. Se Rossi leggesse il verbale scoprirebbe le ragioni del mutamento di posizione di Simeone. Quest’ultimo, infatti, spiega chiaramente che “la mancata apposizione di vincoli sulle spese finanziate dal contributo regionale in violazione dei principi contabili era una violazione di legge insanabile che ha determinato il parere non favorevole sullo schema di bilancio, che altrimenti sarebbe potuto essere favorevole pur con la presenza di tutte le altre osservazioni”. Purtroppo, la supponenza rende ciechi e sordi.

Stesso discorso vale per i Servizi sociali, settore nel quale il Sindaco non ha rispettato quanto inserito nel Piano di rientro da lui stesso concepito e approvato, forzando la mano con discutibili ordinanze contingibili e urgenti e mai applicando i tagli promessi; nemmeno su servizi tutt’altro che essenziali. Ed anche su questo punto si registra un particolare attivismo del Segretario Greco, che in coda all’incontro si diceva “un po’ disorientato perché convinto che si dovesse ripartire dallo schema di bilancio e apportare correttivi per ricondurlo nell’alveo della legittimità”. Insomma, ancora un tentativo di allargare un po’ le maglie rispetto al Piano di rientro approvato a gennaio. Il Commissario, anche in questo caso, però, ha ribadito la necessità di utilizzare come unica stella polare il Piano di rientro, perché così ha disposto, tra l’altro, anche il collegio dei revisori.

Quando Santi Giuffrè affermò che la struttura commissariale aveva predisposto un sistema che avrebbe reso difficile qualsiasi tentativo di manomissione rispetto al regolare e legale andamento amministrativo, probabilmente si riferiva proprio a fattispecie simili. L’autonomia dei nuovi dirigenti, vincitori di concorso pubblico e assunti quindi a tempo indeterminato, con i pro e i contro del caso, ha davvero consentito di voltare pagina all’interno di Palazzo di Città. Altrimenti sarebbe stata per davvero la stessa storia.