BRINDISI – La situazione dell’organico nel Comune di Brindisi è estremamente complessa. Dall’1 marzo il dirigente ai Servizi Finanziari Simeone si trasferirà al Comune di Taranto, ci sarà da comprendere la posizione della dirigente Macchitella (il cui contratto scadeva il 31 dicembre 2020), ci sarà da sostituire il dirigente Roma (in proroga per un anno ma di fatto già in pensione) e ci sarà da valutare se il dirigente Corvace vorrà riprovare a trasferirsi come già fatto in questi mesi.
Queste dinamiche si inseriscono in un quadro di predissesto che anchilosa il Comune a livello di assunzioni e in quadro di grave carenza di personale. Basti pensare che il Comune di Brindisi dispone della metà delle unità delle quali dovrebbe disporre un ente in dissesto (cioè quelli più ingessati). Inoltre, nel corso dell’ultimo lustro la pianta organica è scesa a 345 unità (senza ex LSU stabilizzati si conterebbero 287 unità) mentre prima era composta da oltre 600 dipendenti. Solo negli ultimi 5 anni si sono registrate 152 uscite a fronte di 124 entrate (58 delle quali sono riconducibili a stabilizzazioni di ex LSU). Tale ammanco è determinato soprattutto dal fatto che nel 2015 non si effettuò nessuna assunzione per via dello sforamento del patto di stabilità, nel 2016 e nel 2017, invece, complessivamente si assunsero solo 4 unità.
Così è davvero difficile andare avanti.