Home Politica Ferrarese e la sua antipatia per Edison: una vecchia storia che lo rende il nuovo idolo degli ambientalisti. Ma la sua richiesta di ristoro è sacrosanta
Ferrarese e la sua antipatia per Edison: una vecchia storia che lo rende il nuovo idolo degli ambientalisti. Ma la sua richiesta di ristoro è sacrosanta
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Ferrarese e la sua antipatia per Edison: una vecchia storia che lo rende il nuovo idolo degli ambientalisti. Ma la sua richiesta di ristoro è sacrosanta

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BRINDISI – Quando uno è onesto intellettualmente è così: nel giro di qualche anno può passare da nemico numero uno degli ambientalisti che non gli risparmiavano calunnie sul suo ruolo di sostenitore della British Gas o epiteti sgradevoli come “Ferrarenel” a loro più stretto alleato.

Ferrarese dice quello che pensa e la sua passione per la politica l’ha portato a uscire fuori dal silenzio nel quale si era rintanato ultimamente per affiancare Rossi e gli ambientalisti nella battaglia appena iniziata contro il deposito gnl di Edison. Nel caso di Ferrarese, però, sarebbe più corretto parlare di battaglia contro Edison. Perché dai suoi interventi traspare un’antipatia personale verso il colosso energetico: non si spiegherebbero altrimenti le imprecisioni e omissioni tecniche presenti nelle sue dichiarazioni. L’ex ras della politica brindisina, infatti, ha tirato fuori argomentazioni che neppure gli ambientalisti avevano avuto il coraggio di sostenere. Forse per pudore. Tipo che il deposito di Edison in realtà sarebbe la riproposizione del rigassificatore (c’è un cambio di stato da liquido a gassoso come per l’impianto della British Gas? Non ci risulta), che è pericoloso per la cittadinanza (ha informazioni diverse rispetto a quelle cristallizzate nel Nof?). In questo sfoggio di sano populismo, Ferrarese ha dimenticato di dire che il rigassificatore sarebbe sorto a Capobianco, dove veniva considerato un tappo per lo sviluppo del porto e che il numero di gasiere sarebbe stato più del doppio rispetto a quello previsto attualmente. Così come desta stupore il fatto che lui e gli ambientalisti si siano mostrati piuttosto timidi nel sostenere battaglie contro il deposito costiero di GPL Ipem o quello di gasolio e benzina Brundisium. Se uno è ambientalista lo è sempre, non a giorni alterni.

No, il problema non può essere l’impianto. Ma Edison. Ferrarese, infatti, era socio di una società, la Micorosa, divenuta proprietaria di quell’area inquinata anche dall’attuale Edison (discendente della Montecatini, Montedison, ecc); la Micorosa avrebbe dovuto recuperare i fanghi inquinati ma fallì presto. Ebbene Ferrarese, quando era presidente della Provincia, si trovò sotto il fuoco incrociato di BBC, che sosteneva: “Il conto (delle bonifiche, ndr) va presentato alla stessa società proprietaria, ma a questo punto sorgerebbe un conflitto d’interesse: la richiesta dovrebbe essere fatta da Provincia e governo, ma uno dei soci di Micorosa è Massimo Ferrarese. Noi chiediamo che la Provincia che ha la competenza sull’ambiente chiami al risarcimento dei danni la società Micorosa che possiede i terreni e la discarica in questione. Da una visura camerale risulta tra i soci della società oggi in liquidazione il signor Massimo Ferrarese. Chiediamo è lo stesso Massimo Ferrarese presidente della Provincia? E se si, non pensa il presidente che ci sia un conflitto di interessi, visto che la Provincia dovrebbe insieme al Ministero dell’Ambiente chiamare la Micorosa Srl al risarcimento del danno?”.

Ferrarese venne accusato anche di  aver fornito involontariamente, tramite il passaggio di proprietà dalle aziende che avevano inquinato alla società Micorosa, una via di fuga alle multinazionali.

L’ex Presidente della Provincia, inoltre, si vide anche annullata l’ordinanza con cui l’ente, il 25 marzo 2013, impose a Edison, Versalis, Syndial, Eni e alla curatela fallimentare della Micorosa srl di effettuare il risanamento.

Alla fine il risarcimento per le bonifiche l’ha pagato lo Stato, cioè noi, e Ferrarese fa bene a chiedere adesso che Edison possa mettere sul piatto un ristoro per l’inquinamento che assieme alle altre multinazionali ha contribuito a generare in questo territorio.

Come è facilmente intuibile, però, di motivi per pensare che le invettive di Ferrarese siano contro Edison più che sul merito dell’investimento ce ne sono. Ma almeno fa piacere constatare che dopo anni di cruenti scontri, questa volta la storia abbia messo dalla stessa parte Ferrarese e Rossi/BBC/ambientalisti. È la stessa parte degli interessi della città? Vedremo.