Home Economia e lavoro CGIL: “Brindisi colga la sfida di portare lo sviluppo sostenibile nella galassia delle infrastrutture e dei trasporti”
CGIL: “Brindisi colga la sfida di portare lo sviluppo sostenibile nella galassia delle infrastrutture e dei trasporti”

CGIL: “Brindisi colga la sfida di portare lo sviluppo sostenibile nella galassia delle infrastrutture e dei trasporti”

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BRINDISI – Il dilemma del rilancio delle infrastrutture per rendere il sistema di mobilità più moderno ed efficiente, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale, che includa la definizione di lavori già previsti e finanziati ma soprattutto nuove opere che il Recovery Fund destina al capitolo infrastrutture da gestire in chiave green deve rappresentare lo snodo da cui partire per programmare il futuro del nostro territorio. Bisogna creare un moderno sistema che sia di sostegno all’economia e alla crescita, all’ambiente e alla qualità della vita.

Le parole d’ordine sono alta velocità ma soprattutto alta capacità fino a Lecce per evitare che anche Brindisi, al pari di tutto il Salento, continui a occupare un’anacronistica e marginale posizione geografica rispetto ai principali flussi nazionali e internazionali. L’alta velocità e l’alta capacità sono indispensabili in un’ottica di configurazione che preveda anche lo sviluppo dell’intermodalità e della logistica integrata del sistema portuale e aeroportuale per sviluppare anche i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione del nostro Paese e dell’Europa.

La gestione dei fondi in chiave green del Next Generation Eu destinati a strade, ferrovie, porti e logistica e rigenerazione urbana deve raggiungere l’obiettivo di trasformare il nostro Paese per renderlo più resiliente, con un’idea di futuro e di benessere solidali. Per fare questo occorre diminuire il divario tra le regioni più ricche e più povere d’Italia.

Inoltre, occorre realizzare le opere infrastrutturali già da tempo finanziate che prevedono il coinvolgimento della Regione Puglia. Riguardo questo tema, come CGIL riteniamo che tale set di proposte già articolate in base a un ragionamento che tiene conto delle priorità da affrontare, della concreta fattibilità delle opere e del vantaggio competitivo producibile dalle connessioni tra le varie infrastrutture, deve essere attuato quanto prima. In sostanza, gli stessi progetti che vedono il coinvolgimento di Regione Puglia, Amministrazione Locale e RFI devono rappresentare una parte importante della più complessa “roadmap” della mobilità sostenibile così da rendere fruibili i collegamenti ferroviari destinati ai passeggeri ed alle merci, con l’obiettivo di garantire che i nostri sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali per integrare la mobilità all’interno di un paradigma green che non deve restare una semplice utopia. Pertanto, è importante definire i seguenti progetti:

MERCI

– Fase 1 Completamento del raccordo ferroviario di circa 25 milioni di euro e completato al 95% che prevede la realizzazione del collegamento della linea ferrata dal porto (costa Morena) fino alla istituenda stazione elementare (luogo dove i carri merci vengono composti da RFI per essere immessi nella rete ferroviaria nazionale attraverso la fase 2. Ciò eviterà il passaggio dei carri merci nella città ed eliminerà i passaggi a livello che attualmente ci sono, il più importante è quello situato all’incrocio della strada per Lecce, angolo viale Arno) e che consentirà di utilizzare il parco merci di via Torpisana per verde e parcheggio. Brindisi, inoltre, ha una nuova centralità determinata dall’importanza riacquistata dal quartiere Commenda per cui andrebbe pensato, in futuro, un collegamento anche solo di mobilità lenta tra il centro e la Commenda

– Fase 2 Realizzazione del cosiddetto “Baffo” di competenza del gruppo RFI che servirà a chiudere l’anello di collegamento del porto con la rete nazionale RFI. La progettazione dell’opera è stata già redatta ed è in fase di valutazione da parte del provveditorato delle Opere pubbliche di Bari: il costo dell’intervento finanziato è pari a 52 milioni di euro provenienti dal Governo

VIAGGIATORI

– Realizzazione del progetto Shuttle che è stato appaltato ed è in fase di verifica della progettazione esecutiva, per un costo di 40 milioni di euro. L’entrata in esercizio dell’opera è prevista per la fine del 2022. Il progetto, oltre al collegamento in sicurezza del bus dalla fermata Perrino all’aeroporto del Salento, consentirà di eseguire interventi sulle strade urbane (come le rotatorie) per aumentare i livelli di sicurezza e un maggior completamento delle sponde del porto interno per la decongestione del traffico urbano

– Realizzazione del progetto di collegamento all’aeroporto tramite la linea ferrata. Il progetto definitivo è stato già finanziato per 60 milioni di euro dal Governo ed è stato approvato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici di recente. L’entrata in esercizio è prevista per il 2027/2028

– I due interventi non si sovrappongono perchè all’entrata in esercizio della linea ferrata il territorio godrà ancora dei benefici delle infrastrutture stradali oltre al servizio di motobarche. I bus acquistati secondo un programma di esercizio diverso saranno utilizzati per meglio connettere i quartieri alla città

CICLABILI

– Realizzazione del progetto di una pista ciclabile, finanziato di 0,8 milioni di euro, che collega la città alla zona nord (Torre Guaceto)

– Realizzazione del progetto di una pista ciclabile, finanziato di 0,6 milioni di euro, che collega i quartieri periferici alla città (PRIMUS)

– Realizzazione del progetto per l’attuazione delle misure anti covid da 0,3 milioni di euro per individuare dei percorsi nel centro di Brindisi: in tal senso, è stato imposto il limite di 30 km ora nel centro cittadino

– Realizzazione del progetto di una pista ciclabile da 0,15 milioni di euro, provenienti da risorse comunali, per il raccordo delle opere sopra esposte

PUMS

– Redazione del piano urbano della mobilità in parte finanziato dalla Regione che deve essere l’occasione per programmare e affrontare tematiche quali l’incremento del trasporto pubblico locale e soprattutto della cosiddetta “mobilità lenta” che presenta un notevole potenziale, al momento non ancora sfruttato, per migliorare il sistema dei trasporti, la salute dell’ambiente (aria, rumori, CO2) e della popolazione.

Il Segretario Generale

Antonio Macchia