Home Politica FdI: “I 250 mln del Cis indegna propaganda. Rossi faccia sentire la sua voce al ministro Carfagna di FI”
FdI: “I 250 mln del Cis indegna propaganda. Rossi faccia sentire la sua voce al ministro Carfagna di FI”
0

FdI: “I 250 mln del Cis indegna propaganda. Rossi faccia sentire la sua voce al ministro Carfagna di FI”

0

BRINDISI – Lo avevamo abbondantemente previsto in tempi non sospetti che il Contratto Istituzionale di Sviluppo per Brindisi avrebbe potuto rappresentare l’ennesimo “annuncio” di un Governo nazionale ondivago e più attento agli equilibrismi per mantenere la presenza nel “Palazzo” prima il Conte 1 (M5S-LEGA) con il ministro del Sud del M5S Barbara Lezzi poi il Conte 2 (M5S-PD) con il ministro del Sud del PD Giuseppe Provenzano, con la strumentale complicità di una Amministrazione Comunale non pronta ad affrontare con la giusta autorevolezza politica e lungimiranza progettuale questa sfida epocale per il nostro territorio: ora il governo Draghi con il ministro del Sud di FI Mara Carfagna riuscirà dove gli altri hanno fallito?

 Ricordiamo ancora le varie conferenze stampa dell’ex ministro per il sud Barbara Lezzi con i sindaco Rossi ed il presidente della Regione Emiliano che annunciavano 250 milioni di euro di investimenti per la Città di Brindisi in opere che riguardavano la rigenerazione urbana (quartieri S. Elia, Commenda, Perrino, S. Pietro e S. Paolo), la rigenerazione ecologica (la foresta urbana), la rigenerazione economica, sociale e culturale, progetti inerenti identità ed attrattori (dal castello Alfonsino alla facoltà di Medicina), le infrastrutture produttive (centro logistico del freddo, nuovo mercato ortofrutticolo ecc.), la rigenerazione paesaggistica e funzionale (la costa nord di Brindisi e la difesa dell’erosione del litorale, potenziamento della circolare del mare ecc.). Insomma interventi, a detta del Sindaco, che avrebbero cambiato radicalmente il volto della Città e l’economia della Stessa traghettandola verso quella transizione di sviluppo ecosostenibile post carbone.

Il Sindaco Rossi presentava al Governo la Proposta di Contratto Istituzionale di Sviluppo, CIS, progetti per 340milioni di euro inviando subito dopo l’approvazione in Giunta al Ministro Lezzi il documento per il CIS: una Strategia Integrata per lo Sviluppo Urbano Sostenibile per la città di Brindisi affermando “Ne siamo orgogliosi. Per la prima volta la città di Brindisi si dota di un documento di pianificazione strategica, di una visione di città articolata in circa 50 azioni con schede che ne definiscono obiettivi, tempi, fondi necessari. Il Documento descrive la città che immaginiamo, quella che vogliamo. La sostenibilità ambientale ed economica al centro, dalle ferite del passato e del presente alla città del futuro”.

E’ stato subito chiaro che il sindaco Rossi e la sua Amministrazione avevano preparato la così detta “lista della spesa di interventi” (contestata in conferenza capigruppo dal capogruppo Oggiano) senza una visione organica di progetto di Città, senza la benché minima idea dei reali bisogni del territorio, una serie di progetti completamente scollegati dalla realtà. Così come era chiaro sin dall’inizio che una ferma e decisa volontà politica di sottoscrivere ma soprattutto finanziare il CIS Brindisi non è mai emersa con decisione: bastava leggere le dichiarazioni dell’ex Ministro del Sud del PD Provenzano e dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Programmazione economica del M5S Mario Turco (tarantino già impegnato a gestire il difficile CIS Taranto) che ponevano evidenti vincoli e paletti ai CIS di Brindisi e Lecce!

La conferma di questi dubbi e perplessità la si è avuta quando il sindaco Rossi incontrò a Roma Invitalia (soggetto attuatore del CIS): non c’era (come tutt’ora non c’è) nessuna certezza sui 250 milioni di euro inizialmente previsti per il CIS di Brindisi; anzi fu subito chiaro il notevole ridimensionamento dei progetti da finanziare partendo da quelli meno “complessi” sia dal punto di vista progettuale che finanziario! In più le ingenti risorse previste per il CIS di Brindisi (non presenti tra l’altro nel Fondo di Sviluppo e Coesione) nel frattempo sono state dirottate sulla così detta area vasta di cerniera tra le province di Brindisi e Lecce da condividere quindi con i comuni di detta zona.

Ma la cosa davvero singolare è che sono passati quasi due anni da quando si parla di CIS e più di due mesi da quando si è insediato il nuovo Governo Draghi, è cambiato il terzo ministro del Sud in tre anni (oggi Mara Carfagna di FI), ma ancora non vi è traccia del CIS che vorrei ricordare viene formalmente istituito attraverso un DPCM adottato appunto dal Presidente del Consiglio dei Ministri!

In sostanza abbiamo assistito ad un film con una sceneggiatura già scritta frutto di una indegna attività propagandistica di stampo elettorale con la colposa complicità di un sindaco che ha dimostrato scarsa autorevolezza e scarsa capacità di incidere politicamente sui tavoli decisionali; è evidente che il CIS Brindisi così come nato e per gli scopi funzionali a cui era, come è tuttora, preposto pare sia morto prima ancora di nascere (speriamo tanto di sbagliarci) con l’aggravante che i giochi di potere e di “equilibrismo politico” del Governo Conte 1 e Conte 2, confermati nel nuovo governo Draghi, sono stati fatti ai danni di un territorio in credito con l’intero Paese per quello che ha dato in termini ambientali e sanitari tradendo per l’ennesima volta le legittime aspettative dei brindisini, nella speranza che il sindaco Rossi faccia sentire la sua voce al nuovo ministro del Sud Mara Carfagna di FI e che la stessa riesca dove gli altri hanno fallito.

Massimiliano Oggiano

Capogruppo FdI

Vicepresidente del Consiglio comunale di Brindisi

Cesare Mevoli

Commissario cittadino FdI