Home Economia e lavoro Porto Taranto punta a scalzare Brindisi su crociere e ro-ro, Patroni Griffi: “Rischiamo di pagare i ritardi accumulati. Incomprensibili gli ostacoli frapposti dal Comune”
Taranto punta a scalzare Brindisi su crociere e ro-ro, Patroni Griffi: “Rischiamo di pagare i ritardi accumulati. Incomprensibili gli ostacoli frapposti dal Comune”
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Taranto punta a scalzare Brindisi su crociere e ro-ro, Patroni Griffi: “Rischiamo di pagare i ritardi accumulati. Incomprensibili gli ostacoli frapposti dal Comune”

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BRINDISI – Il Presidente dell’Autorità portuale, Ugo Patroni Griffi, nella conferenza stampa odierna ha fatto il punto sullo stato dell’arte delle opere portuali e lo ha fatto davanti a un ospite inatteso, il segretario cittadino del PD Francesco Cannalire.

In apertura è stato ripercorso tecnicamente il travagliato iter della Via per la vasca di colmata, a partire dalle osservazioni contrarie all’opera sollevate dal Comune, come qui di seguito riportate:

Di tutto, di più, insomma. Delle eccezioni temerarie disseminate dal Comune, solo quella sulla necessità di realizzare le caratterizzazioni dei sedimenti è stata accolta dalla Commissione Via.

“Non si può sentir dire – ha affermato Patroni Griffi – che il sedimento è così peggiorato dal 2009, anno degli ultimi rilievi effettuati, da non poter andare in cassa di colmata. Fosse stato così, avrebbe significato che Brindisi ha il mare di Fukushima e si sarebbe dovuta interdire la balneazione fino a Torre Guaceto. Le ultime caratterizzazioni effettuate risalivano al 2009 e in 10 anni non poteva cambiare la qualità del sedimento, come effettivamente poi risultato. Anzi, la qualità è addirittura migliorata, il sedimento del porto di Brindisi è migliore di quello del porto di Barletta: questo ci consente, con Sogesid, di deperimetrare l’area Sin a nord del nastro trasportatore, che ha fatto da diga di contenimento evitando il propagarsi dell’inquinamento”. Poi l’affondo: “Il Comune, con le sue osservazioni, ha rischiato seriamente di fare saltare l’opera. Né a Piombino né a Taranto era accaduto che fosse contestata una eccessiva anzianità delle caratterizzazioni. Questo intoppo ci ha fatto perdere il finanziamento da 60 mln. Fortunatamente abbiamo recuperato tale finanziamento attraverso il Pnrr, ma solo perché c’è stato il Covid. Non mi capacito ancora dei motivi per i quali è stata contrastata quest’opera. Si è sentita ogni genere di sciocchezza: Capobianco, il capping, il lavaggio dei sedimenti che è costosissimo. Purtroppo non c’è alternativa alla vasca di colmata lì dove progettata, e l’ha detto anche Sogesid in uno studio che gli abbiamo commissionato”.

A proposito di amenità, dopo la proposta del Comune di realizzare la vasca di colmata a Capobianco, Patroni Griffi ha spiegato che neppure l’opzione ventilata dal Sindaco di deposito temporaneo del sedimento in quell’area è percorribile, perché diventerà una zona franca doganale sulla quale verranno investiti 50 milioni di euro per renderla appetibile e attrezzata per lo sviluppo di nuovi, importanti traffici. Anche perché non si può fare affidamento sulla sola zona franca privata di Enel, ancora in alto mare e della quale la società elettrica ad oggi non sa ancora cosa farne.

“Il 12 luglio verrà il viceministro Bellanova per capire dove mettere provvisoriamente i sedimenti di Sant’Apollinare. Dobbiamo partire subito con gli accosti perché gli altri porti non stanno fermi. Taranto stessa sta puntando sulla crocieristica e vuole intercettare il traffico di ro-ro”, ha spiegato allarmato il presidente dell’Authority.

I sorrisi a favore di flash tra lui e Cannalire e i toni distensivi utilizzati segnano l’inizio di un nuovo rapporto tra i due enti? Forse sì, ma è difficile dimenticare tutto quello che è accaduto in questi tre anni.