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Il bilancio del comandante Orefice
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Il bilancio del comandante Orefice

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BRINDISI – Saluto e ringrazio le Autorità intervenute, le Signore e i Signori tutti.

Ringrazio S. E. Mons. Domenico Caliandro, per la consueta gradita ospitalità.

Un grazie particolare, per essere presenti, a S.E. il Prefetto, al dott. Maurizio Saso in rappresentanza del Presidente del Tribunale, al Sig. Procuratore aggiunto, Antonio Negro, al Sig. Questore, ai Sigg.ri Comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, della Guardia Costiera, con tutti i quali abbiamo un costante dialogo operativo.

Un deferente saluto rivolgo ai rappresentanti delle Forze Armate, la cui presenza conferma lo storico e inscindibile legame con questo territorio.

Un saluto e un ringraziamento molto sentiti rivolgo a tutti i Sindaci, ai Commissari dei Comuni di Carovigno e Ostuni, agli Amministratori locali, che non fanno mancare la loro vicinanza  e la loro costante attenzione alle attività e alle esigenze della Polizia Locale attraverso un impegno finalizzato ad affermarne il ruolo strategico nella vita delle città, nonostante le difficoltà finanziarie degli Enti.

Un saluto rivolgo anche ai rappresentanti territoriali delle categorie produttive.

Grazie per essere presenti anche ai colleghi in quiescenza, in particolare all’Amico Tito Ragusa.

Questi due anni sono stati particolarmente duri e difficili e la pandemia ancora in corso ha confermato il ruolo sempre più essenziale delle polizie locali nella gestione della sicurezza urbana, da declinarsi anche nelle funzioni di sicurezza sanitaria. Grazie allo spiccato senso del dovere, al rispetto dei ruoli e alla collaborazione tra le Istituzioni, si riesce a trasmettere un messaggio di affidabilità, di unità e autorevolezza. I cittadini chiedono ogni giorno nuove risposte, maggiori sforzi e soprattutto maggiore presenza sul territorio, che diano certezze e tranquillità. La pandemia, le ristrettezze, la paura sono riusciti a rendere visibile uno spaccato sociale dalle tante e molteplici sfaccettature: da un lato, la riconoscenza e il rispetto; dall’altro, sovente, attacchi mediatici, un avvicendarsi di polemiche sterili ed inutili, quando non dannose, basate sul qualunquismo e lo scarso senso critico, che ha fatto emergere i limiti di una parte del tessuto sociale della Nazione che ha difficoltà ad elevarsi a canoni di alto valore morale. Risulta purtroppo palese, in tante occasioni, la mancanza di rispetto verso il prossimo e verso le Istituzioni, in particolare nei confronti di chi dovrebbe, invece, rappresentare una guida, sia che si tratti di medici, di amministratori, di governanti o di chi ogni giorno indossa una divisa per essere al servizio della cittadinanza tutta. È necessario affidarsi a chi ha competenze e riveste ruoli di responsabilità, non perdendo mai di vista le insidie da cui occorre difendersi: come durante il mare in tempesta ci si affida a coloro che, faticosamente, cercano di portare la nave in un porto sicuro.

Mai come in questo periodo il richiamo all’unità nazionale, al senso civico e al rispetto delle regole non è un mero esercizio retorico, ed è stato ribadito anche dal Capo dello Stato, nel suo ultimo discorso alla Nazione:  “Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni di quel che ci tiene insieme”.

In quest’ottica, la polizia locale è chiamata ogni giorno a svolgere un ruolo sempre più articolato, complesso, talvolta non riconosciuto. Il Legislatore dovrebbe prestare maggiore attenzione nel riconoscere il ruolo attivo che, con i fatti, dimostriamo di avere e che la pandemia ha fatto emergere in maniera vistosa. In questa guerra non convenzionale contro il Covid ci siamo trovati, tutti, con armi spuntate; le Polizie Locali, pur avendo notevole capacità di adattamento alle situazioni più svariate per l’insita natura definita – talvolta con un’accezione negativa –“ibrida”, hanno riscontrato innumerevoli difficoltà soprattutto per quello che è il problema: la carenza degli organici.

Dopo tanti anni è finalmente approdato in Commissione Affari Costituzionali il disegno di legge di riforma – meglio sarebbe dire di adeguamento – della legge quadro sulla Polizia Locale; anche se al momento è privo di slancio, comunque rappresenta un punto di partenza, senz’altro da migliorare e su cui sicuramente lavorare, anche tenendo nella dovuta considerazione i richiami dell’Unione Europea circa la “discrepanza” di trattamento esistente tra gli organi di polizia nel nostro Paese. Questo ci consente di avviare un dialogo costruttivo per arrivare ad ottenere la giusta considerazione che merita questa funzione fondamentale dei Comuni, nonché il riconoscimento per tutto quello che la nostra categoria rappresenta come polizia di prossimità e per gli ambiti di specialità nei quali opera da decenni, assicurando un apporto importante nel concorso al sistema della sicurezza integrata. Ma, al di là delle tutele reclamate dagli operatori, al di là delle aspettative contrattuali, il problema principale resta la scarsa dotazione organica: il rapporto ANCI dello scorso novembre attesta inesorabilmente come le unità siano passate, in Italia, dalle circa 60.000 del 2009 alle 49.800 del 2019, con un trend che continua a scendere in modo drammaticamente preoccupante.

Ciononostante, consapevoli del nostro ruolo – che non percepiamo come secondario – nell’articolato sistema della sicurezza, non si fermano le iniziative finalizzate a rendere più efficiente il ruolo e le azioni delle Polizie Locali: a breve il Comune di Brindisi, facendo da apripista rispetto agli altri Enti della Provincia, stipulerà con la Prefettura il Patto per l’attuazione della sicurezza urbana; nel Comando di Brindisi si inaugurerà, nei prossimi giorni, la nuova e tecnologicamente avanzata sala operativa, che comporterà – grazie anche all’interazione digitale con i tablet elettronici assegnati ad ogni operatore su strada – un aumento dell’efficienza operativa senza precedenti per il Corpo.

In questo contesto, il Comitato delle Polizie Locali della Provincia di Brindisi si inserisce per rispondere in maniera naturale ad una esigenza di intesa tra Corpi, Servizi, Colleghi, formalizzando prassi dialogiche e di mutuo supporto già in uso e consolidate soprattutto negli ultimi anni.

Tra gli scopi fondamentali del nuovo organismo, c’è quello di sostenere tutte le iniziative idonee a valorizzare le attività della categoria, nonché a garantire una rappresentatività unitaria della stessa presso le Istituzioni del territorio. Il Comitato si propone di interagire per sviluppare al meglio le potenzialità delle Polizie Locali della Provincia, sia sotto il profilo della formazione professionale, che dell’impiego operativo degli appartenenti.

Tra le finalità che si intendono perseguire vi è quella, primaria, di elevare e migliorare la qualità dei servizi resi dalle PP.LL. ai Cittadini, promuovendo attività volte ad una visione più organica, come  progettare e realizzare reti informative ed organizzative attraverso la “condivisione” delle pur poche sale operative distribuite sul territorio – come già auspicato da S.E. il Prefetto – ovvero favorire una razionale ed agevolata utilizzazione delle opportunità previste dall’art. 4 della legge quadro 65/1986 e dall’art. 6 della L.R. 37/2011, nonché promuovere la omogeneizzazione delle procedure, in linea anche con quanto indicato dalla Procura della Repubblica di Brindisi.

A tal uopo si sta provvedendo, anche, alla realizzazione di una Sezione di P.G.: l’attuazione di tale progetto fornirà a tutti i Comandi, in particolare a quelli più piccoli, un punto di riferimento fondamentale – presso la Procura – per tutte le attività di polizia giudiziaria e, di converso, supporterà gli Uffici giudiziari mediante personale altamente specializzato, principalmente nelle materie dell’edilizia e dei reati stradali. Inoltre, al fine di migliorare la professionalità delle polizie locali, dal 2021 sono stati attivati i corsi di formazione da parte della istituita Scuola regionale, passo importante per fare assurgere le polizie locali ad una dignità professionale troppe volte rimessa alle sole, pur straordinarie, capacità degli individui che le compongono. Affianco ai corsi tenuti dalla Regione Puglia, il  Comitato provinciale di Brindisi ha già iniziato a proporre incontri di aggiornamento monotematici che – pur con le difficoltà rivenienti dalla pandemia – hanno da subito ricevuto il riscontro non solo degli appartenenti alla P.L., ma anche delle Forze di polizia a competenza generale, a ulteriore conferma del livello di offerta formativa proposta.

Concludo con un’esortazione ai Colleghi, tutti, a resistere, nonostante le tante difficoltà e le carenze di organico ci portino a moltiplicare gli sforzi, già di per sé impegnativi, e ad operare con una costante tensione al miglioramento, non solo individuale ma di gruppo. Ci sono valori che dobbiamo difendere e riportare in cima alle priorità per una convivenza serena ed altruista. Non possiamo pensare di continuare ad esaltare l’ego e l’individualismo esasperato in danno del bene comune e del profondo senso del dovere, il tutto per ridare certezze e conferma ai nobili valori di solidarietà, spirito di sacrificio, giustizia, etica pubblica e professionale. Dobbiamo ripristinare la lealtà, la coerenza, la gentilezza, il semplice dire “grazie”, perché nulla può essere considerato scontato e, soprattutto, dovuto.

La nostra attività è a forte connotazione altruistica. La pandemia – che come ogni crisi rappresenta anche un’occasione di crescita – ci ha evidenziato  che ognuno è collegato all’altro. Solo agendo in maniera interdipendente supereremo questa difficile pagina epocale e potremo migliorare come persone e professionisti. Chi ha compiti di responsabilità – e ognuno di noi ce li ha – anteponga la logica del bene comune alla promozione personale: agiamo preferendo il “noi” all’“io”.

Auguri!

Il Comandante della Polizia locale di Brindisi, Antonio Orefice