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Risse e droga: sette i provvedimenti di “avviso orale” (si tratta di un richiamo) emanati dal questore di Brindisi Aurelio Montaruli nei confronti di 7 giovani: 4 di Mesagne e 3 di Latiano, considerati pericolosi per la sicurezza pubblica.
Tre gli episodi avvenuti nei mesi di maggio e giugno scorsi a Mesagne dove tre persone del posto sono state arrestate per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre un quarto è stato denunciato in stato di libertà perché resosi responsabile di rissa e resistenza a pubblico ufficiale.
Altri tre provvedimenti sono stati notificati ad altrettanti giovani, questa volta di Latiano, riconosciuti dopo una rissa avvenuta in paese come persone pericolose per la sicurezza pubblica.
Ad un altro latianese, già noto agli uffici di polizia, è stato applicato il divieto di ritorno nel comune di Mesagne perché nel mese di giugno era stato controllato mentre si aggirava per il centro non giustificando la sua presenza in una zona dove nei giorni precedenti era stata registrata una recrudescenza di reati predatori.
L’attività istruttoria dei provvedimenti amministrativi è stata condotta dal personale dell’Ufficio anticrimine del commissariato di Mesagne, sotto il coordinamento della divisione polizia anticrimine della questura di Brindisi.
Inoltre, sono state proposte tre misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per le quali si è in attesa delle determinazioni che riterrà opportuno adottare il tribunale di Lecce. Destinatari dei provvedimenti richiesti sono due mesagnesi e un latianese già colpiti da misure cautelari per reati in tema di “codice rosso” e per reati contro il patrimonio.
Tre gli episodi avvenuti nei mesi di maggio e giugno scorsi a Mesagne dove tre persone del posto sono state arrestate per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre un quarto è stato denunciato in stato di libertà perché resosi responsabile di rissa e resistenza a pubblico ufficiale.
Altri tre provvedimenti sono stati notificati ad altrettanti giovani, questa volta di Latiano, riconosciuti dopo una rissa avvenuta in paese come persone pericolose per la sicurezza pubblica.
Ad un altro latianese, già noto agli uffici di polizia, è stato applicato il divieto di ritorno nel comune di Mesagne perché nel mese di giugno era stato controllato mentre si aggirava per il centro non giustificando la sua presenza in una zona dove nei giorni precedenti era stata registrata una recrudescenza di reati predatori.
L’attività istruttoria dei provvedimenti amministrativi è stata condotta dal personale dell’Ufficio anticrimine del commissariato di Mesagne, sotto il coordinamento della divisione polizia anticrimine della questura di Brindisi.
Inoltre, sono state proposte tre misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per le quali si è in attesa delle determinazioni che riterrà opportuno adottare il tribunale di Lecce. Destinatari dei provvedimenti richiesti sono due mesagnesi e un latianese già colpiti da misure cautelari per reati in tema di “codice rosso” e per reati contro il patrimonio.



