Home Economia e lavoro Porto Patroni Griffi attacca il Sindaco: “Si compiace invece di protestare per provvedimenti che sono il frutto del clima avvelenato creato”
Patroni Griffi attacca il Sindaco: “Si compiace invece di protestare per provvedimenti che sono il frutto del clima avvelenato creato”
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Patroni Griffi attacca il Sindaco: “Si compiace invece di protestare per provvedimenti che sono il frutto del clima avvelenato creato”

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BRINDISI – In risposta a un’intervista al Sindaco Rossi apparsa quest’oggi sul Quotidiano di Brindisi, il presidente dell’AdSP del Mar Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, scrive sul suo profilo Facebook: “Mi dispiace ma non ci sto. In nessun porto e per nessun porto italiano accade ciò che succede a Brindisi (come conferma Assoporti e come potrebbe confermare qualunque esperto della materia). A Taranto, prp anni ’70 e pure zona sin, si sono realizzati e si realizzano investimenti per oltre 500 milioni di euro. Lo stesso accade per i porti campani, lucani e molisani. Quasi tutti regolati da piani regolatori che precedono la riforma, e in genere coevi a quello di Brindisi. Il provveditorato è lo stesso. Due pesi e due misure. Le procedure sono tutte uguali, ad essere diverso è solo il loro esito, e solo quando si tratta del porto di Brindisi. A Brindisi si richiede la variante al prp per un sottoservizio interrato o per aprire una finestra nell’infopoint. Perdipiù la motivazione non è univoca, e anzi le motivazioni sono contraddittorie: in un caso le opere sarebbero in contrasto con il prp, in un altro le opere non sarebbero realizzabili per carenza di valore urbanistico del prp, da ultimo le opere non sono realizzabili perché il prp sarebbe obsoleto (posizione peraltro in aperto contrasto non solo con la sentenza del Tar Lecce che ritiene il prp di Brindisi non solo vigente ma finanche aggiornato alla l. 84/94, ma anche con la sentenza del Tribunale penale di Brindisi sul Terminal Le Vele). Io, se fossi il sindaco, protesterei e non mi compiacerei per un provvedimento – frutto del clima che solo eufemisticamente si può definire ‘avvelenato’ che si è creato a Brindisi – che non ha precedenti in Italia, e anzi viola apertamente l’art. 27 della legge 84/94. E che di fatto blocca ogni opera nel porto mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. I piani regolatori portuali hanno efficacia sino a quando non sono sostituiti da un nuovo piano regolatore. Il nuovo piano regolatore vedrà la luce tra non meno di cinque anni (è attualmente la media entro cui si sono conclusi i complessi procedimenti burocratici previsti per l’approvazione dei Piani regolatori). Farò valere le ragioni della comunità portuale in ogni sede. E così dovrebbe fare chiunque abbia a cuore la comunità brindisina”.