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Brindisi rinasce senza auto: adesso bisogna mantenere la barra dritta
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Brindisi rinasce senza auto: adesso bisogna mantenere la barra dritta

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BRINDISI – I brindisini si avvitano da anni attorno alle polemiche sulla viabilità nel Centro cittadino. È uno dei pochissimi argomenti che infiamma la discussione (eppure ce ne sarebbero a bizzeffe di più importanti), sintomo di una comunità a corto di idee, di visione e di visionari.

Non sappiamo se quest’anno, nella prima metà di agosto, abbiano affollato il Centro e i locali 50-60 persone in più o in meno rispetto all’anno precedente. Quello che ci interessa di più è che finalmente si stia andando nella giusta direzione. Brindisi, infatti, deve ancora caratterizzarsi per un’offerta definita, che la identifichi, e in un Salento caotico, il capoluogo messapico può intercettare un target di avventori e turisti che ricercano luoghi da godere. È il concetto del turismo lento, di chi antepone la qualità e la lentezza dell’esperienza turistica.

Brindisi, soprattutto d’estate, è una città estremamente godibile e vivibile: ecco perché la scelta dell’amministrazione comunale di chiudere al traffico il Centro storico nelle ore serali è sacrosanta e può creare le condizioni per rendere più attrattiva la città, anche per nuovi investimenti commerciali. All’amministrazione comunale, anzi, chiediamo maggiore coraggio nel perorare questa causa, ad esempio tornando all’idea di rendere piazzale Lenio Flacco un’area pedonale, almeno in estate. Il problema dei parcheggi, infatti, esiste perché esiste un problema culturale: Brindisi è una città piccola e la storiella che il Centro è irraggiungibile o inaccessibile somiglia tanto a una barzelletta da provincialotti.

L’amministrazione comunale dia un’indirizzo chiaro e non arretri, aprendo e chiudendo vertiginosamente corsi e aree pedonali; punti sulla mobilità sostenibile; lanci una campagna di marketing attraverso la quale vendere una città a misura d’uomo, vivibile, che antepone la qualità dell’offerta. La scelta di puntare sul turismo lento, d’altronde, è quasi scontata per una città che si trova al centro dei più importanti cammini storici e religiosi e che può offrire una litoranea paesaggisticamente straordinaria.

A tal proposito, da encomiare è la scelta del Consorzio di Torre Guaceto di allontanare sempre più le auto dalla riserva e di incentivare la mobilità alternativa. La ricchezza di Torre Guaceto è il suo presentarsi come luogo incontaminato, e questa caratteristica deve essere preservata e rilanciata sopra ogni cosa.

Il fatto di essere un territorio ancora un po’ sonnacchioso, insomma, deve rappresentare un punto di forza sul quale scommettere per vendere una città tutta da godere nelle sue mille sfaccettature. Servono solo coraggio e mantenere la barra dritta.