Home Editoriale Brindisi fuori dai fondi per la decarbonizzazione: dopo vacui trionfalismi, solo adesso ci s’indigna. Ma non erano fake news?
Brindisi fuori dai fondi per la decarbonizzazione: dopo vacui trionfalismi, solo adesso ci s’indigna. Ma non erano fake news?
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Brindisi fuori dai fondi per la decarbonizzazione: dopo vacui trionfalismi, solo adesso ci s’indigna. Ma non erano fake news?

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BRINDISI – Come scritto nel documento originario, il Just Transition Fund, in Italia, è stato previsto per il Sulcis e per Taranto. Si disse che era un refuso. Si fece intervenire l’europarlamentare del PD Picierno per sostenere che erano fake news. Poi si è invitato a Brindisi il Ministro Provenzano per fargli dire che quando nel documento si legge Taranto in realtà s’intende anche Brindisi (la venuta dei ministri Provenzano, De Micheli e del viceministro Misiani con in dote promesse di ogni genere su finanziamenti, norme per i comuni in difficoltà finanziaria e porto, alla luce dei fatti, si può definire una colossale presa in giro). Il Sindaco, nel mentre, continuava a professarsi fiducioso, a tratti entusiasta, annunciando anche il coinvolgimento di Enel nell’avanzamento di proposte per l’utilizzo dei fondi del Just Transition.

Nel frattempo, nel mondo reale, si diffondeva la voce che questi fondi non sarebbero stati utilizzati per le fonti fossili (si è avuta l’ufficialità di ciò pochi giorni addietro) e che queste risorse sarebbero state utilizzate per Taranto mentre per la transizione energetica ed economica di Brindisi ci sarebbero stati il Cis e il Recovery.

Poi, però, è successo che lo stesso Ministro Provenzano ha fatto sapere che i fondi Cis devono essere polverizzati tra i comuni delle province di Brindisi e Lecce e che nella bozza del Recovery Fund Brindisi (al momento) non compare.

Poche ore fa il Sindaco ha rilasciato un’intervista nella quale afferma che Brindisi effettivamente è stata esclusa dal Just Transition Fund e che c’è un problema politico con il Governo.

La settimana prossima ci sarà un altro incontro con Turco e Provenzano.

In tutto questo, l’unico finanziamento che al momento appare realistico è quello del centro di ricerca sulla decarbonizzazione finanziato da Tap/Snam: per capirci, quello che senza l’intervento del consigliere regionale Amati si stava perdendo nel silenzio generale.