Home Cronaca I clamorosi dettagli dell’inchiesta su sentenze aggiustate, minacce estorsive, sponsorizzazioni gonfiate e incarichi d’oro
I clamorosi dettagli dell’inchiesta su sentenze aggiustate, minacce estorsive, sponsorizzazioni gonfiate e incarichi d’oro
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I clamorosi dettagli dell’inchiesta su sentenze aggiustate, minacce estorsive, sponsorizzazioni gonfiate e incarichi d’oro

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BRINDISI – Ha davvero dell’incredibile il quadro tratteggiato nell’ordinanza di custodia cautelare.

Il protagonista assoluto della vicenda criminosa sarebbe il giudice Gianmarco Galiano. Su di lui pendono accuse gravissime. Galiano, infatti, sarebbe stato protagonista di episodi incredibili.

Il primo: una coppia, a causa di problemi durante il parto, ha un figlio in stato vegetativo. La coppia fa causa all’Asl. A un certo punto la moglie di Galiano, l’avvocato Federica Spina, viene contattata dalla coppia per chiederle assistenza legale. La donna rifiuta per una incompatibilità di fatto dato che il marito è giudice nello stesso ambito territoriale in cui esercita ma segue comunque la vicenda, interessandosene e consigliando ai due un altro legale. Sta di fatto che la coppia ottiene dall’ASL 2 milioni di euro di risarcimento e poco dopo si sarebbe vista citofonare a casa Galiano e Spina. Il giudice avrebbe chiesto ai due di pagare una parcella di decine di migliaia di euro per la moglie e avrebbe poi chiesto 150.000 euro per lui. Data la fatiscenza dell’appartamento dove abitava la coppia, Galiano li avrebbe minacciati che, se non avessero acconsentito alle richieste, si sarebbe attivato per far perdere l’affidamento del figlio grazie alle conoscenze coltivate dal giudice o, in subordine, avrebbe interessato tipi poco raccomandabili. Risultato: la coppia ha versato quanto richiesto intestando l’assegno alla suocera di Galiano.

Secondo episodio: una coppia perde la propria figlia in un incidente stradale e intenta una causa contro l’assicurazione. Le cose vanno per le lunghe, così la coppia, tramite consiglio del comandante dei carabinieri di Latiano, contatta Galiano e sua moglie. La Spina diventa legale della coppia e Galiano promette tempi brevi e risarcimento cospicuo. Così sarà. Dopo soli 5 mesi ci sarà la sentenza che valuterà congruo un risarcimento pari a 1,4 mln. Un importo ritenuto davvero eccessivo dalla controparte. A quel punto, Galiano avrebbe fatto preparare alla coppia addirittura un testamento facendo indicare come beneficiaria la Spina. Alla fine Galiano e Spina riceveranno le somme richieste, ovvero 289.000 euro.

Chi era il giudice della causa in oggetto? Giuseppe Marseglia, ritenuto frequentatore di Galiano al pari del giudice Francesco Giliberti (Marseglia e Giliberti risultano indagati a piede libero, quindi non attinti da misure cautelari). L’impianto accusatorio, infatti, si regge sul presunto condizionamento di Galiano verso i due giudici. Condizionamento che si concretizzerebbe attraverso sospette vittorie di innumerevoli cause aventi come parte o la Sovegel o la Soave di Massimo Bianco. Qual è il ruolo dell’imprenditore francavillese? Ebbene, lo stesso avrebbe sponsorizzato dal 2012 al 2018 le tre società sportive dilettantistiche riconducibili a Galiano per 243.000 euro. La finalità di queste sponsorizzazioni sarebbe stata quella di sostenere le spese dello yacht di Galiano. Bianco avrebbe così ottenuto un duplice vantaggio: avrebbe beneficiato di risparmi sulle imposte dirette e indirette dovute all’Erario per via di una fiscalità di vantaggio riconosciuta agli sponsor di società sportive dilettantistiche, salvo poi vedersi ritornare indietro, in nero, circa il 50% degli importi elargiti; godere della tutela giudiziaria garantita da Galiano nell’ambito territoriale brindisino. Nell’ordinanza cautelare, ad esempio, si ipotizza che il giudice Giliberti avrebbe sempre dato ragione a Bianco beneficiando poi di soggiorni e regate sulla barca dello stesso imprenditore francavillese.

Ma il ruolo di Galiano sarebbe stato centrale anche nel conferimento degli incarichi professionali a coloro i quali vengono inquadrati come sodali. In particolare, a beneficiarne sarebbe stata la coppia di coniugi composta dal commercialista Oreste Pepe Milizia e dall’ingegnere Annalisa Formosi (attuale presidente dell’ordine degli ingegneri di Brindisi). Milizia sarebbe stato il braccio armato di Galiano nelle sue attività illecite, ricevendo dal 2013 al 2017 38 incarichi e venendo nominato curatore fallimentare quando Galiano era giudice delegato presso la Commissione tributaria barese. Il commercialista avrebbe scritto le sentenze al posto del giudice. Ma anche la moglie di Milizia ha beneficiato di numerosi incarichi professionali per decine e decine di migliaia di euro. Contropartita? L’intestazione alla Formosi e ad altri professionisti appartenenti alla consorteria di parte delle sponsorizzazioni elargite da Bianco alle società sportive dilettantistiche riconducibili a Galiano, così da renderne meno lineare il tracciamento delle cifre gonfiate.