Home Economia e lavoro Porto Rischia di saltare il cantiere per traghetti green da 600 occupati: “La politica ha tempo fino a novembre”
Rischia di saltare il cantiere per traghetti green da 600 occupati: “La politica ha tempo fino a novembre”
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Rischia di saltare il cantiere per traghetti green da 600 occupati: “La politica ha tempo fino a novembre”

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BRINDISI – È corsa contro il tempo per salvare l’investimento da 130 milioni di euro di Adriatic Green Shipyard nel porto di Brindisi. Si tratta di un cantiere navale che dovrebbe sorgere in area Capo Bianco, su una colmata da realizzare ex novo accanto a quella già esistente ex British Gas (quest’ultima verrà completata attraverso i fondi del Pnrr così da diventare una zona franca doganale). Nel business plan redatto dalla società è previsto l’impiego a pieno regime di 600 lavoratori e la costruzione ogni anno di tre traghetti innovativi, ad impatto ambientale minimo, con sistema di propulsione dual-fuel elettrico. Il cantiere, però, dovrà essere operativo da gennaio 2027. Per questo, l’amministratore delegato della società, Francesco Cuppone, dà tempo alla politica fino al mese di novembre, oltre il quale l’investimento rischia di saltare. In verità, ci sono anche altri investitori nel settore della cantieristica navale interessati a quell’area. Proprio in queste ore il presidente dello Snim, Giuseppe Meo, ha annunciato che c’è una trattativa in corso per portare a Brindisi un investimento da 60 milioni di euro. In questo caso si potrebbe anche valutare l’insediamento del cantiere presso la cassa di colmata che verrà realizzata tra il pontile del petrolchimico e Costa Morena Est.

«A maggio – racconta Cuppone – abbiamo finito il nostro piano strategico aziendale. Nel frattempo abbiamo presentato all’Autorità portuale la manifestazione d’interesse per la concessione dello specchio d’acqua dove troverà posto la colmata su cui far sorgere il cantiere. La colmata dovrà essere un’opera pubblica, stiamo pertanto aspettando che la politica ci dia una risposta. Sul nostro business plan abbiamo previsto a caratteri cubitali che il cantiere dovrà essere pronto entro il 2026, perché da gennaio del 2027 dobbiamo iniziare a costruire il primo traghetto. La palla è in mano alla politica locale, regionale e nazionale. Vogliamo portare a Brindisi oltre 600 posti di lavoro, alta tecnologia e formazione di altissimo livello per i giovani pugliesi. Questo progetto è stato ispirato dal Pnrr. Mi aspettavo di ricevere risposte entro settembre. Mi do tempo fino a novembre, non possiamo aspettare oltre».

L’aspettativa degli investitori è anche quella di ricevere finanziamenti per la realizzazione del cantiere e per sviluppare le attività di ricerca e sviluppo. «Ci aspettiamo – spiega l’a.d. – che lo Stato intervenga con il finanziamento della colmata. Per quanto riguarda la realizzazione del cantiere, invece, utilizzeremo in parte strumenti nazionali, e mi riferisco al Contratto di Sviluppo gestito da Invitalia; in parte strumenti regionali, come i Programmi integrati di agevolazione per gli aspetti legati alla ricerca e allo sviluppo».

Dal canto suo, il deputato di Fi, Mauro D’Attis, fa sapere di essere al lavoro con il governo per reperire le risorse necessarie per realizzare la colmata. «Dopo l’incontro – assicura il parlamentare – avuto con la società presso il Comune, mi sono subito attivato assieme al sindaco e all’Autorità portuale per trovare, attraverso il governo, modalità di finanziamento dell’opera».