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Gli operatori portuali: “Con le tesi dell’Asi effetti devastanti per l’economia di Brindisi”
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Gli operatori portuali: “Con le tesi dell’Asi effetti devastanti per l’economia di Brindisi”

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BRINDISI – Come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, se passasse la linea interpretativa del consorzio Asi sulla distanza di 30 metri che deve intercorrere tra manufatti (in questo caso il deposito gnl di Edison) e binario ferroviario di Costa Morena Est, «risulterebbe precluso l’esercizio delle operazioni portuali su 106.000 mq» e diverrebbero «incompatibili depositi merci, gru, pese, nastro dello zuccherificio e un lungo tratto di recinzione portuale». È questo il timore espresso dall’Autorità portuale nel ricorso presentato al Tar Lazio per chiedere l’annullamento, previa sospensione, delle due note del gennaio scorso con le quali l’Asi intimava a Edison di «non avviare i lavori finché non provvederà a dare concreto riscontro alle prescrizioni di questo consorzio». L’udienza cautelare è fissata per il 6 marzo.

Anche gli operatori portuali esprimono preoccupazione per le conseguenze che deriverebbero dall’accoglimento della interpretazione normativa dell’Asi sul rispetto dei 30 metri. Nel ricorso, infatti, l’ente portuale richiama la seduta del 30 gennaio della commissione consultiva locale del porto, nella quale gli operatori portuali hanno rilevato come «le tesi del consorzio Asi potrebbero in concreto arrecare gravissimi pregiudizi all’operatività dell’intero scalo, imponendo una delocalizzazione della maggior parte delle attività portuali e, come conseguenza, effetti devastanti sull’economia dell’intero territorio». Tra l’altro, l’Authority osserva che «ai raccordati al raccordo base dell’Asi, quali ad esempio Versalis, non è stato mai prescritto il rispetto della distanza dei 30 metri dalle costruzioni».