Home Editoriale Niente più like visibili: ecco la rivoluzione che potrebbe cambiare l’ordine delle cose, soprattutto in politica
Niente più like visibili: ecco la rivoluzione che potrebbe cambiare l’ordine delle cose, soprattutto in politica
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Niente più like visibili: ecco la rivoluzione che potrebbe cambiare l’ordine delle cose, soprattutto in politica

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Potremmo ritrovarci davanti a una rivoluzione assoluta che rischia di travolgere e stravolgere – per una volta in positivo – le abitudini degli utenti dei social e dei politici in particolare, con conseguenze imponderabili sullo scenario socio-politico dell’Occidente.

Instagram, infatti, ha deciso di testare l’eliminazione della visualizzazione pubblica dei like sui profili: solo chi posterà una foto o un video saprà quante interazioni riceverà, il resto degli internauti no.

L’intento è quello di porre l’accento sui contenuti, e ciò vale sia per chi pubblica (il quale non lo farà più per sete di like, gratificazione o per omologazione), che per coloro i quali interagiscono (che potranno valutare quanto visto o letto senza farsi condizionare dal successo avuto da quel determinato elemento).

È intuitivo immaginare come tutto ciò possa sparigliare le carte in tavola di alcuni politici, influencer o giornalisti, che non potranno più fare affidamento sul fortino di like conquistati puntando sull’emotività e la compulsività degli utenti, mentre a questi ultimi sarà consentito allenare il proprio senso critico, senza farsi condizionare dall’effetto traino.

Ecco allora che nell’era in cui il numero di like viene erroneamente percepito e confuso con l’autorevolezza e la veridicità di una tesi esposta o con il consenso accumulato, fenomeni come il “Vinci Salvini”, atto ad accalappiare like, potrebbero risultare ridimensionati o scomparire.

È finanche possibile che, senza la visibilità dei like messi ad arte da haters, mistificatori di professione o frustrati, un post di un politico contenente la retorica dei negri sporchi e cattivi possa avere meno approvazione sociale e meno ribalta rispetto a un post avente ad oggetto un gesto di solidarietà o un tema politico di maggiore interesse come la mancanza di lavoro, la corruzione, il divario tra nord e sud e via dicendo.

L’etica e la morale, insomma, potrebbero presto tornare di moda. E sarebbe la cosa più trasgressiva e progressista accaduta nel nuovo millennio, fino ad ora avaro di spunti positivi.

Andrea Pezzuto