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Brindisi governata da una oligarchia: quelli del PD usati come scendiletto
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Brindisi governata da una oligarchia: quelli del PD usati come scendiletto

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BRINDISI – Parla, parla che…ti sento! Riccardo Rossi prosegue la sua crociera solitaria, seguito solo da un drappello di tirapiedi e accontentato dai scendiletto del PD. Le schermaglie dei giorni scorsi sono già acqua passata; solo cortina fumogena.

A memoria non si ricorda un Sindaco che, oltre a non dare ascolto alle opposizioni, disattende anche il deliberato del Consiglio comunale e gli indirizzi del partito di maggioranza relativa, ovvero il PD. Di fatto siamo davanti ad una oligarchia. Altro che democrazia partecipata.

In verità è proprio all’interno del PD che iniziano i problemi: è il PD stesso a non rispettare i voleri del PD. Nelle assemblee del partito si era deciso all’unanimità che senza un cambio dell’assessore Borri (e qualcuno chiedeva anche della dirigente Carrozzo) e soprattutto senza l’accettazione da parte del Sindaco e di BBC dei punti programmatici proposti, l’esperienza amministrativa sarebbe finita precocemente. Ora, con un salto logico inspiegabile si è passati direttamente alla presentazione della “nuova” Giunta, senza alcuna verifica su che fine abbiano fatto le proposte programmatiche del PD, ritenute ineludibili per un rilancio della fiacca azione amministrativa. Qualcuno ha conoscenza di cosa pensi il Sindaco di quei punti programmatici? Se n’è discusso in una riunione di maggioranza? La risposta è: no.

Già in passato il Sindaco ha dimostrato di tenere in scarsa considerazione il deliberato del Consiglio Comunale sulle opere portuali. La volontà politica infatti, in questa consiliatura, viene spesso sacrificata sull’altare di presunte ed ambigue (l’assessore al Porto Brigante le chiama ‘ultronee’) problematiche sollevate dalla parte tecnica e dall’assessorato all’Urbanistica che di fatto indirizzano la nave su una rotta opposta rispetto a quella tracciata dall’organo principe, ovvero il Consiglio comunale.

Stesso refrain rischia di ripetersi sul Documento programmatico preliminare, sulla problematica delle contrade, sullo sviluppo economico della città. Ed anche su Edison, dove il Comune potrebbe esprimere in Conferenza dei servizi parere negativo all’investimento, con ciò violando quanto disposto dal Consiglio comunale.

Davanti a tutto questo, iscritti e consiglieri del PD (non nominiamo gli assessori perché ci sono fattori, uno in particolare, ovvero l’attaccamento alla poltrona inteso come attaccamento al progetto politico-amministrativo che dalla loro posizione di comando hanno contribuito a costruire, che giustificano una linea più filo-governativa) non avvertono la necessità di farsi rispettare, non sentono un sussulto d’orgoglio, non si percepiscono come raggirati, derisi, non ritengono mortificate le proprie idee, non avvertono l’esigenza di tutelare la propria storia politica e di garantire alla città un futuro in linea con quello in cui credono? Perché quello in cui credono è lontanissimo da quello in cui credono il Sindaco e Brindisi Bene Comune. E davanti all’ennesima conferma che la musica non cambierà, non ci si può affidare alla classica furia francese e ritirata spagnola confidando nel fatto che la gente dimentichi con un colpo di spugna tutta questa farsa. Per una volta si dovrebbe prendere esempio da un giovane, Lorenzo Guadalupi, che venuti meno i patti ha rinunciato alla poltrona per poter svolgere più liberamente le proprie prerogative di indirizzo e vigilanza.